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11 Fotogrammi fuggitivi. La speranza dei migranti nella mostra di Carlo De Santis in sede LBC

2011
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“Fuga per la vita – la tragedia dei profughi del Mediterraneo”, incontro organizzato da LBC Giovani lo scorso 7 febbraio sul tema dell’immigrazione, si è arricchito di una cornice visiva ad hoc: la mostra fotografica “11 fotogrammi fuggiti[vi]” ad opera di Carlo De Santis.

   L’esposizione, che si potrà ammirare nella sede di LBC per circa due settimane, è un percorso fotografico in bianco e nero volto a far immergere lo spettatore nella condizione dell’uomo durante il viaggio verso la libertà.

Carlo come nasce la sua passione per l’arte dello scatto?

Mio padre, come molti altri italiani nell’epoca del boom economico degli anni ’60, acquistò una macchina fotografica Rolleiflex e si dilettava organizzando uscite scattando a vari soggetti. Quando tornava a casa io iniziai pian piano ad aiutarlo nello sviluppo delle foto in camera oscura e poi mi affiancai a lui anche nel realizzarle.

Con il tempo però mio padre diradò le uscite e rischiai di rimanere senza negativi da sviluppare! Così chiedendogli in prestito la preziosa macchina, iniziai a scattare con trasporto ed assiduità per i dintorni di Roma…

E l’amore per la fotografia divenne studio e lavoro…

Ben presto la passione per i fotogrammi si concretizzò prima con lo studio, infatti frequentai l’Istituto Europeo per il Design ad indirizzo Fotografia pubblicitaria ed industriale. Di seguito ho aperto studi fotografici prima a Roma e poi la mia attività mi ha portato a Latina.

Tra i tuoi progetti nazionali ed esteri, quali ricordi con maggior coinvolgimento?

Ho realizzato lavori per il Vaticano e per la Banca d’Italia ed altre aziende importanti. Ora mi sto concentrando su reportage naturalistici: con la mia compagna sono stato 2 volte per lungo tempo in Africa, continente davvero unico per paesaggi, colori e Vita.

In questa esposizione dal titolo “11 Fotogrammi fuggitivi”, che possiamo ammirare nella sede di LBC, si intuisce che l’Africa oltre ad essere un continente a sé per la natura incontaminata, è anche unico per le relazioni umane che si possono esplorare

Con la mia compagna che aveva una collaborazione con le università di Johannesburg e Cape Town abbiamo avuto modo di toccare con mano la grande umanità del popolo africano, in particolare del Sud Africa, ricco di usanze, tradizioni e carico di storia.

“11 Fotogrammi fuggitivi” nasce da un’altra mostra realizzata a Sermoneta nel 2015 dal titolo “Il Naufrago” in cui esploravo l’aspetto del viaggio sotto un profilo onirico, quasi da sogno. In questi giorni ne ho tratto appunto 11 fotogrammi che danno il titolo all’attuale esibizione e toccano il tema delle migrazioni: gli scatti sono legati tra loro dal filo rosso della speranza delle persone che, fuggendo, tentano di trovare approdo in terre più sicure.

Perché proprio 11 fotogrammi?

Perché 11 è un numero simbolico molto importante nella storia africana, terra di esoterismi e dai misteri incarnati…

Il 2016 è stato l’anno delle migrazioni per eccellenza e considerando quanto sta facendo l’amministrazione comunale targata LBC, come si colloca questa tua mostra?

Spero la mia mostra possa essere di buon auspicio per queste nuove Vite che stiamo ospitando e stanno transitando nel Comune di Latina… Alcuni scatti sono più catastrofisti, altri come l’ultimo in cui si intravede un nebbia che si sta diradando, si aprono ad un’interpretazione di speranza: dopo l’oscurità c’è sempre la Luce! Speriamo che le esperienze di Vita di questi migranti nella nostra Terra pontina siano foriere di positività  e crescita sociale, per loro e per noi tutti!

Ufficio Stampa LBC