In merito all’assenza dei consiglieri di minoranza alla celebrazione del 25 aprile a Latina, ho appreso dalla stampa che i colleghi Ialongo e Calandrini avrebbero sottolineato di non aver ricevuto alcun invito. Ma non c’era bisogno di inviti: non è una festa di compleanno in cui si spengono le candeline, si tratta di una ricorrenza ufficiale in cui si ricordano i morti partigiani.
Il 25 aprile si celebra infatti l’anniversario della liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista: lo sanno tutti, c’è scritto in tutti i libri scolastici. È festa nazionale da 72 anni. Sono chiuse le scuole, gli uffici, le banche e tutti i servizi, tranne quelli essenziali alla cittadinanza. Dovrebbero rimanere chiusi anche tutti gli esercizi commerciali. È festa nazionale, come il 14 luglio dei francesi.
Festa Nazionale: tutti sono invitati, tutti partecipano liberamente. Io non ho ricevuto alcun invito e, sono certo, nessuno dei miei colleghi consiglieri di maggioranza. Ero ai giardini, al monumento dei caduti, come il 25 aprile degli anni scorsi. Chi ha scelto di non partecipare – consiglieri, o semplicemente cittadini di questo o quel partito – lo ha fatto liberamente. Altro che mancato invito!
Per quanto riguarda la presenza della Ciolfi, consigliere a rappresentare la Provincia, la polemica in cui mi sono imbattuto – da parte del consigliere Raimondo Tiero – è ugualmente sterile. E’ infatti risaputo che il potere di delega e relativa fascia blu risiede nelle attribuzioni del presidente Della Penna: è lei che ha scelto Maria Grazia Ciolfi a rappresentare la Provincia. Una scelta ottima, direi.
Nino Leotta, consigliere LBC