Dietro la “spazzatura” si nascondono i racconti delle persone, i rifiuti non sono tutti uguali, ci sono quelli della gente con stipendi che non arrivano a fine mese, ci sono quelli dei benestanti, ci sono quelli mafiosi nascosti chissà dove e quelli volgari, dei materassi, dei vari arredi e delle vasche da bagno.
I “rifiuti” della città di Latina che racconti ci narrano? Quelli di una città che ha vissuto per anni con atti irregolari: convenzioni sbilanciate sugli interessi dell’altro e non dei cittadini (es. cimitero, palazzetto dello sport) che hanno rilevato anche i revisori dei conti e messo in assoluta evidenza nell’operazione Olimpia dove si parla di falso e reati in materia urbanistica ed edilizia, abusi di ufficio, turbativa d’asta, degli spacchettamenti illeciti nella gestione del verde per favorire cooperative amiche, dell’affido di incarichi senza pagare le ditte, di pagare ditte senza una determina, di approvare piani urbanistici di interesse collettivo senza passare per quel dibattito al Consiglio Comunale oggi così (giustamente) diventato importante.
LATINA AMBIENTE
E che dire del mancato controllo della LATINA AMBIENTE pur avendone il 51% delle quote e del fatto assurdo che nel consiglio di amministrazione della società il socio privato aveva la maggioranza pur avendo la minoranza delle quote sociali, quattro componenti su sette, tra l’altro con il divieto della rimozione dell’amministratore delegato. Non ci dimentichiamo Inoltre, che l’articolo 11 dello statuto della società prevedeva la nomina dei tre componenti di parte pubblica a carico del consiglio comunale e risulta che, oltre la prima nomina – parliamo di 18 anni di attività – tutti gli altri componenti di nomina pubblica non sono mai passati per il consiglio comunale.
E come spiegare la regola statutaria in base alla quale ogni delibera dell’assemblea dei soci avrebbe dovuto (sia in prima che seconda convocazione) avere la maggioranza del 65% delle quote sociali quando il Comune ne aveva solo 51?
Come mai? E’ legalità questa? E’trasparenza questa? E come mai è fallita la società? (Pare che da quando si stato nominato il liquidatore a tutt’ oggi la società viaggia con un utile di oltre 1 milione l’anno!!!)
Perchè allora si è prorogato per anni un servizio inefficiente (ma remunerativo per alcuni…)?
DOCUMENTI AZIENDA SPECIALE
Ci si accusa di mancanza di trasparenza per delibera di giunta non pubblicata. All’albo pretorio c’è tutto: delibera e allegati inerenti all’azienda speciale, relazione illustrativa, Statuto, atto Costitutivo, Cronoprogramma . C’è TUTTO!!! COMPRESO I PARERI sia della ASL – Servizio Igiene Urbana – che del Dirigente del Servizio Ambiente del Comune di Latina.
Vogliamo dire che davvero si possa pensare che l’interruzione si un servizio così basilare per la salute pubblica avrebbe potuto ottenere parei contrari? Vogliamo ritenere che lasciare i rifiuti per strada, soprattutto in estate, non presenti profili di rischio ambientale, igienico e sanitario?
PERCORSO INTRAPRESO DA QUESTA ‘AMMINISTRAZIONE
Com’è noto la LT ambiente, fallita con sentenza del Tribunale di Latina il 7 Dicembre 2016 poteva restare in vita, salvo proroga, entro il 31 dicembre del 2015. Nessun Consiglio comunale regolarmente eletto dai cittadini si è occupato di questa incombenza, salvo un odg del 12/05/2015 approvato con la maggioranza anomala (Forza Italia e PD) che poco dopo ha sfiduciato l’ex Sindaco Di Giorgi. Ci ha dovuto pensare il Commissario Barbato, anche al fine di prorogare il servizio, a spostare la data di scadenza della società al 30 giugno 2017.
Il fallimento della Latina Ambiente si è portato dietro anche quello dell’idea di gestire il servizio rifiuti con una società IN HOUSE sulla quale il Consiglio Comunale dell’11 novembre scorso aveva deliberato l’indirizzo a procedere. Questo “automatismo” è stato introdotto dalla riforma Madia, sulle società partecipate, che ha vietato la costituzione di società IN HOSE per quei servizi comunali gestiti da società fallite, com’è stato per la LT ambiente, non chiudendo però ad altre ipotesi come l’azienda speciale.
Oganizzare l’azienda speciale, quando ormai pensavi ad un diverso affidamento (IN HOUSE), ha avuto bisogno di ulteriore tempo e adattamenti e, per organizzare al meglio una rivoluzione gestionale, si è stipulata una convenzione con l’Università di Napoli “Federico II” (che aveva già avuto esperienza di pubblicizzazione di servizi ) e si costituisce l’unità di progetto in seno al Servizio Finanziario (Bilancio) del Comune.
Poi tutto deve velocizzarsi, il servizio della raccolta rifiuti sta arrivando al capolinea. Quindi:
26 Giugno: procedura per l’annullamento del bando rimasto “appeso” da luglio 2016 per il quale anche l’ANAC aveva rilevato elementi riconducibili a illegittimità
27 Giugno: Proposta di delibera della giunta al Consiglio Comunale (quella pubblicata sull’albo pretorio)
27 Giugno: Ordinanza sindacale con la quale l’organo responsabile dell’amministrazione del comune, cui l’art. 50 del D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali) riconosce la legittimazione ad emanare ordinanze contingibili ed urgenti nei particolari casi in cui, in sede locale, possano verificarsi pericoli imminenti ed attuali non altrimenti evitabili.
Secondo l’articolo 7 Il decreto legislativo n. 175/2016 recante “Testo Unico in materia di società partecipate dalla pubblica amministrazione” (c. 1) sarà il Consiglio Comunale ad ADOTTARE la delibera di partecipazione di un’amministrazione comunale alla costituzione della società.
ALTRO PROFONDO DILEMMA posto: come si sceglieranno i componenti del Consiglio di Amministrazione? Vogliamo vederci chiaro fino in fondo!! Gli amministratori precedenti che ancora siedono nel Consiglio Comunale attuale sembrano assillati dagli incarichi.
Ma la risposta è semplice: applicando l’atto di indirizzo approvato nel Consiglio Comunale del 20 Novembre 2016 relativo alle nomine e designazioni dei rappresentanti del Comune CON AUDIZIONE PUBBLICA!! E questa è un’altra regola introdotta da questa amministrazione. Una modalità che ha introdotto questa amministrazione perchè siamo per l’efficienza e non per i favori o le spartizioni come era consuetudine fare in assenza di regolamentazione.
Di quali irregolarità ci si accusa, di quelle di un Sindaco che con il suo coraggio denuncia la stranezza (ancestrale) dei chioschi, che assicura che non vedrà mai nessuno dei suoi a braccetto con criminali, che incita “forza cittadini, ce la faremo ad uscire dalla melma e a diventare una città NORMALE” quel Sindaco che emana una ordinanza per garantire ancora per pochissimo tempo un servizio che sarà rivoluzionato nel bene della città.
Latina, pur con le sue risorse, umiliata dalle classifiche nazionali sulla qualità della vita, sta rinascendo. E’ una scalata senza precedenti. La vetta ancora è lontana ma il cammino è stato intrapreso.
Se tutto questo è illegittimo allora tutto quello che è accaduto fino ad oggi come si può qualificare?
Marina Aramini