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Lettera aperta al Sindaco del Comune di Latina Dott. Damiano Coletta, di Marina Aramini consigliere LBC

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Gent.le Sindaco Damiano Coletta,
chi Le scrive questa lettera aperta è la Consigliera di maggioranza Marina Aramini.

E’ passato più di un anno dall’inizio di questa consiliatura e non sono qui a ricordare i fatti e i misfatti rilevati in questo lasso di tempo, eppure una piccola analisi di quei fatti, dentro di me, non riesco a non farla, o meglio cerco di capire quello che mi sta intorno e quello che sta succedendo in città, a partire dalle osservazioni delle persone che incontro per strada le quali dimostrano svariati atteggiamenti:
“E’ ora di finirla con questa storia della pesante eredità ” oppure “tenete botta, mi raccomando non mollate!” o anche “siete tutti uguali quando andate lì” o “dovete dirlo a gran voce il disastro che avete trovato” e ancora c’è chi dice di fare cose eclatanti, funzionali al consenso, e così via dicendo.

Ma ecco che le mie riflessioni ma anche i miei dubbi, sono svaniti come neve al sole quando ho letto che il 12 Ottobre 2017 il Senatore Gasparri di Forza Italia (Vice Presidente del Senato) chiede al Ministro dell’Interno se intenda o meno verificare quanto elencato nell’interrogazione parlamentare da lui presentata.
Sembrerebbe a prima battuta una notizia falsa, una bufala giornalistica, o addirittura una Farsa scritta per far sorridere un pò il Ministro dell’Interno così impegnato in problematiche sicuramente di ben più alto profilo.
Lentamente la Farsa però, si trasforma in Tragicommedia, quando la lettura attenta dell’interrogazione apre la strada a tanti “sarebbero”, risulterebbe”, sembrerebbe”, spesso senza citazione di dati oggettivi, perché non ci sono ? o perché da qualcuno dettati male?
La sensazione è netta, precisa e la Tragicommedia ormai diventa una Tragedia, dove i protagonisti non si rassegnano alla perdita del potere delle stanze dei bottoni. Un potere che può essere fonte di supremazia, di voti o addirittura di guadagni (costi quel che costi), se non gestito per gli interessi della comunità.

Verrebbe da sorridere, se non ci trovassimo nel pieno della Tragedia, rispetto all’accusa generale di presunta opacità dell’azione amministrativa di LBC, sollevata proprio in questo momento in cui la casa di vetro, pur nelle difficoltà, si sta pian piano materializzando con azioni concrete valutabili dal cittadino.
E le passo in rassegna, dall’aggiornamento degli atti statutarie ai tanti regolamenti approvati (carentissimi o assenti nelle precedenti amministrazioni) tesi a rendere trasparente ed efficiente una “macchina” rimasta si nell’opacità per troppi decenni e soprattutto a dare vita al processo democratico di partecipazione alla cosa pubblica. Ma anche agli atti di indirizzo approvati dal Consiglio Comunale, primo fra tutti quello che ha reso possibile la forma di colloquio pubblico (mai visto in passato) come una delle fasi di selezione per gli incarichi sindacali.
E così come, nella legge dantesca del contrappasso immagino la casa di vetro (disponibile per tutti) contrapposta alla… casa circondariale. E subito affiorano indagine Olimpia; i rinvii a giudizio per l’inchiesta relativa allo “spacchettamento del verde”, gli indagati sulla vicenda della metropolitana; i contratti sbilanciati a favore dei terzi, l’attacco al questore De Matteis, la grave patologia degli innumerevoli contenziosi(primo fra tutti con la Ipogeo: più di 13 milioni di euro) e debiti fuori bilancio, le intimidazioni ai giudici della nostra procura e i numerosi anzi quotidiani attacchi dei nostri oppositori tesi a denigrare questa amministrazione costretta, pur con fatica, a lavorare su antichi e sedimentati guai.
E la macchina del fango che Lei ha ampiamente sottolineata nella conferenza stampa si è ampliata nel tempo coinvolgendo via via le sfere più alte: dalle visite al Prefetto di Latina, fino al Ministro dell’Interno, per porre l’attenzione dell’intera nazione al “caso Latina” (che però non si discute nelle piazze con i cittadini).
Ma questa volta si tratta di un vero boomerang, un autentico autogol, dove Lei Sig. Sindaco, da ex calciatore, insieme alla sua squadra, ha saputo dare risposte, punto per punto, concrete e documentabili.
Comunque, come tanti sostengono, evidentemente ci sono poteri ai quali non piace né la Sua figura di Sindaco né la Sua politica di amministratore che, nelle lentezze burocratiche, forse fisiologiche, ha evidentemente tracciato una nettissima discontinuità con quel passato che fa paura ai protagonisti degli scempi e che si vorrebbe azzittire o cancellare.
Ma il passato è purtroppo il presente e non lo possiamo volatizzare, però ci fa capire che la nostra intuizione del bisogno del “Bene Comune, fatto di legalità e trasparenza” e non di vaghi condizionali, dà fastidio e che è nostro dovere etico e politico continuare con sempre maggiore forza e consapevolezza a realizzarlo.

Quindi caro Sindaco, ci si può sempre migliorare e vada avanti con lo sguardo più alla luna che ad un orto.. E non si curi di chi banalizza la batosta elettorale non con gli evidenti disastri e le inchieste giudiziarie (alquanto minimizzate) bensì con la mera frammentazione della destra, come dire, sarebbe bastato essere uniti per beffare il popolo.
Cordiali saluti.
Marina Aramini