home Gruppo Consiliare Bando SPRAR: facciamo vera luce sulle finte ombre – di Marina Aramini

Bando SPRAR: facciamo vera luce sulle finte ombre – di Marina Aramini

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Marina Aramini

FACCIAMO VERA  LUCE SULLE  FINTE OMBRE

Parlo del bando  “SPRAR” etichettato da qualcuno come “non convincente o addirittura strampalato”, pieno di ombre, insomma sospetto.

  • 1 Il nuovo codice degli appalti dedica gli articoli 140141142143 144 alla materia specifica degli appalti nei servizi sociali e agli altri servizi specifici di cui all’allegato IX. questo per dire (come premessa) come il mondo dei servizi sociali sia giustamente particolare all’interno di un “microcosmo normativo”, dotato di propria specificità.

Art 142 Codice “L’affidamento dei servizi di cui al comma 5-bis deve garantire la qualita’, la continuita’, l’accessibilita’, la disponibilita’ e la completezza dei servizi, tenendo conto delle esigenze specifiche delle diverse categorie di utenti, compresi i gruppi svantaggiati e promuovendo il coinvolgimento e la responsabilizzazione degli utenti.

  • 2 L’art 143 inoltre, alla luce dell’assoluta particolarità, consente addirittura di restringere il campo dei partecipanti e “riservare” appunto a determinate organizzazioni il diritto di partecipare alle procedure di selezione. Questo in virtù del fatto OVVIO che il servizio alle persone con bisogni speciali  deve essere del tutto funzionale a quei particolari bisogni. Inoltre il codice prevede che per  le gare nei servizi sociali la valutazione dell’offerta economicamente vantaggiosa possa essere ovviamente sbilanciata verso la parte tecnica piuttosto che quella economica poichè non si rincorre il risparmio ma l’efficacia dell’intervento.

Detto questo, lo SPRAR non è un servizio esternalizzato e non prevede alcun margine di utile per il soggetto che partecipa alla gara che  DEVE anzi partecipare con una somma propria minima (5% dell’importo). Ecco scoperto l’argano: i soggetti  partecipanti, nonostante l’importo, sono sempre pochissimi.

La gara infatti  è finalizzata a selezionare non un soggetto che  gestisce il servizio (esternalizzazione) ma un  PARTENER del Comune che costruisce con esso  un sistema di assistenza integrato ovvero una attività  condivisa con tutti i servizi socio sanitari del Comune.

  • 3 Il bando estivo però insospettisce qualcuno…. Ecco l’arcano: questa gara era già partita il 20/03/17 con det. 486 ma non fu aggiudicata poichèl’unico soggetto partecipante aveva presentato una documentazione lacunosa.  Ecco che il nuovo bando con det 1024 del 27/06/17 arriva, suo malgrado, all’inizio dell’estate (nessuna imboscate). Stavolta c’è aggiudicazione. Un solo soggetto giuridico partecipante nonostante l’ampia pubblicità e pubblicazione in gazzetta.

 

  • 4 Ribasso dell’1% sospetto? Ma neanche un pò. Semplicemente quell’1% rappresenta la quota di rinuncia oltre quella di legge del 5% (di cui sopra).  Rappresenta  una  dose ulteriore di “coraggio” .

INFINE: questa amministrazione si sta prodigando al massimo per  potenziare il servizio SPRAR che, come anche condiviso da alcuni esponenti dell’opposizione, permette di riequilibrare l’accesso ai  CAS.

Lo SPRAR, “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati” gestito dai Comuni  è molto diverso dal sistema dei Centri di accoglienza straordinaria (CAS), affidati a enti terzi o cooperative e gestiti interamente dalla Prefettura . Se i Comuni sono coinvolti direttamente nell’accoglienza il numero di persone da accogliere sarà via via inferiore.

Ancora una volta si registra, volendo essere bonari, una indubbia superficialità nel dare certe informazioni ai cittadini che  questa volta però  rischiano di gettare le insane ombre non solo sull’amministrazione ma  anche sulle persone sfortunate bisognose di aiuto.

Marina Aramini, consigliere LBC