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Nota del consigliere Emanuele Di Russo, presidente della commissione Welfare del Comune di Latina, in replica a Marco Savastano di CasaPound

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Cogliamo l’occasione dei pettegolezzi di CasaPound per chiarire per l’ennesima volta, in particolare a chi è duro di comprendonio o fa finta di esserlo con l’intento di disinformare, che l’attuale amministrazione è sempre stata a sostegno di un sistema di accoglienza organizzato, integrabile e integrato con il territorio e le sue potenzialità (prima SPRAR oggi SIPROIMI) e che ha sempre lavorato per il superamento del sistema dei CAS, dipendente dalle prefetture e dalle direttive del ministero dell’interno, fino a qualche mese fa presieduto dall’on. Matteo Salvini.

Tanto per fare un po’ di chiarezza. Savastano è abituato a gettare discredito e ambiguità mischiando il vero con il falso in modo che un lettore, che magari non ha tempo di approfondire, sia portato a fare “di tutta l’erba un fascio”.

Partiamo dalle notizie vere. La dott.ssa Mukamitsindo è stata premiata nel 2018 quale migliore imprenditore dell’anno con il premio MoneyGram Award dedicato agli imprenditori immigrati in Italia che si sono distinti nella gestione d’impresa e nel creare valore. Il MoneyGram Award è un riconoscimento nazionale che non viene assegnato dal Comune di Latina, ma da una Commissione privata che valuta i candidati oltre che dal punto di vista economico o aziendale, per il modo con cui queste aziende si sono integrate nella comunità italiana e per le capacità di essere innovativi e di rispondere a importanti esigenze sociali. Ma questo forse Savastano non lo sa. Oppure fa finta di non sapere, probabilmente perché affrontare la complessità di problemi che si intrecciano tra temi globali e locali e cercare soluzioni che generino benessere per i cittadini italiani immancabilmente cittadini anche del mondo globalizzato è troppo per lui e per le ambizioni del suo movimento.

Il progetto Umuganda, poi, è un’iniziativa della cooperativa Karibu che si è svolta in tutti i Comuni dove la Cooperativa ha delle sedi e delle attività. È geniale nella sua semplicità: le amministrazioni individuano dei luoghi, degli spazi che hanno necessità di cura e rigenerazione e la cooperativa coinvolge con un’attività di sensibilizzazione interna i propri ospiti e i propri soci di cooperativa a lavorare volontariamente per un giorno per ripristinare al meglio possibile lo spazio individuato. A Latina, grazie al progetto, sono stati rimessi a nuovo numerosi parchi giochi ed è stato pulito dalla plastica un lungo tratto di litorale. Vi hanno partecipato più di 100 persone volontarie e all’amministrazione comunale non è costato nulla. Insomma con il progetto Umuganda sono stati curati e resi migliori “beni comuni” che sono a disposizione di chiunque, anche dei cittadini rappresentati da Savastano. Ma a lui questo non conviene dirlo.

Passiamo alle notizie false. Savastano afferma che l’assessora Ciccarelli avrebbe portato la cooperativa Karibu «quale esempio di accoglienza e gestione dei Cas dal Comune di Latina». Ma quando? L’assessora ha sempre espresso in tutti i tavoli istituzionali la volontà dell’amministrazione di superare l’accoglienza straordinaria dei Cas ritenendola assolutamente inadeguata a veri percorsi di accoglienza e inclusione dei migranti. Ha più volte espresso la volontà di superare i Cas a favore di un potenziamento della rete degli SPRAR a gestione degli enti locali. Le è sempre stato chiaro che le modalità di intervento, controllo e rendicontazione applicata nei progetti SPRAR garantivano l’uso più appropriato dei soldi pubblici. Si è chiesto, Savastano, perché Salvini ha voluto potenziare i Cas e la gestione delle Prefetture a scapito del Sistema SPRAR?

E ancora. In attuazione di un protocollo d’intesa promosso dalla Prefettura di Latina tra enti gestori dei Cas e il Comune di Latina, la cooperativa Karibu ha partecipato a tavoli e progetti di volontariato promossi dal Comune come tutti gli altri enti gestori a costo zero per l’amministrazione. Questi progetti hanno visto gli ospiti delle cooperative, sensibilizzati, formati e accompagnati, realizzare alcuni interventi a favore della comunità di Latina, come per esempio la cura delle fioriere in piazza, la pulizia di alcuni parchi, la raccolta di libri usati. Progetti che sono stati suggeriti a gran voce dai cittadini sulla base di fruttuose esperienze verificatesi anche in altri Comuni a cui però Savastano evidentemente preferisce una presenza passiva degli attuali migranti in modo da poterli meglio additare come sfaticati e succhia risorse.

Dice Savastano che tra Karibu, l’assessora e la giunta Coletta c’è stata contiguità in passato. Sempre per chiarire: la cooperativa Karibu è stata, come altre realtà analoghe, ente gestore dello Sprar del Comune di Latina per il triennio 2014-2016 garantendo unicamente un servizio di assistenza legale agli ospiti e nulla di più per un corrispettivo massimo di 12.600 euro annui (tra l’altro c’erano altre cooperative contrattualizzate che svolgevano servizi ben più onerosi). Dal 2017 ad oggi non c’è alcun contratto in essere fra il Comune di Latina e la cooperativa Karibu. Se Savastano è in possesso di atti o evidenze pubbliche che dimostrano il contrario, li tiri fuori. Il mistero non è dove si trova la dott.ssa Mukamitsindo, ma perché Savastano pone questa domanda all’amministrazione.

Sulla pagina Facebook della cooperativa ci sono delle foto recentissime di Marie Terese Mukamitsindo, da lì potrebbe recuperare indizi utili… Però forse Savastano non può più utilizzare Facebook dopo essere stato bloccato dal social network?

Emanuele Di Russo

consigliere LBC

presidente commissione Welfare