Latina Bene Comune e la sua amministrazione appoggiano i comitati di Montello, Bainsizza, Santa Maria e Le Ferriere. In particolare i residenti di Via Monfalcone hanno pagato duramente per cinquant’anni il disagio e le problematiche di una servitù così imponente.
Nei giorni scorsi c’è stato un incontro online con il sindaco di Latina Damiano Coletta, l’assessore all’Ambiente Dario Bellini, i consiglieri comunali Loretta Isotton, Emanuele Di Russo, Maria Grazia Ciolfi, Laura Perazzotti e Marina Aramini, la segretaria LBC Elettra Ortu La Barbera ed altri esponenti del movimento. Ampia partecipazione da parte di comitati dei cittadini e residenti.
Il focus dell’incontro era la discarica di Borgo Montello: l’amministrazione, attraverso il sindaco, ha ribadito la volontà politica di lasciare chiuso il sito e di sollecitarne la bonifica, prevedendo un ristoro per i residenti di Via Monfalcone.
Riguardo all’ipotesi di un nuovo sito per lo stoccaggio degli inerti a Latina, il sindaco ha espresso la disponibilità del capoluogo a valutare l’idoneità della zona industriale indicata dalla Provincia, a patto che vengano rispettate le condizioni su Montello e che venga individuato anche un altro sito al sud pontino per i conferimenti, con la garanzia per tutti che si tratti esclusivamente di rifiuti inerti e quindi a zero impatto. Va specificato che comunque nulla, per il momento, è stato deciso e che la gestione di tali impianti sarà pubblica.
“Ritengo sia stato un incontro molto importante – commenta la segretaria Ortu La Barbera – C’era una folta rappresentanza dei borghi e di cittadini, che hanno fatto molte domande alle quali hanno trovato finalmente risposta. Ho visto un clima di grande partecipazione, un vero coinvolgimento civile, focalizzato sì sulla discarica ma che denotava una spiccata consapevolezza del problema: un passaggio importante e non scontato. Giustamente è stata sottolineata dai comitati la resilienza dei territori coinvolti, che per 50 anni si sono visti scippati di una vita normale nelle proprie case, subendo i disagi della servitù e dell’inquinamento, con ricadute anche economiche ad esempio per quell’agricoltura di alto valore che va recuperata. C’era bisogno di stabilire un patto tra politica e territorio, un’allenza tra istituzioni e cittadini basata su un rapporto leale e trasparente”.