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Servizi sociali del Comune di Latina, con LBC un lavoro strutturale che ha messo al centro la persona

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Cosa è stato fatto negli ultimi anni nel settore dei Servizi sociali del Comune di Latina? Elencare tutte le cose fatte sarebbe ridondante, ma è opportuno riflettere su alcuni passaggi importanti.

La legge regionale numero 11 del 2016, entrata in vigore appena insediato il governo di Lbc, in recepimento di varie e importanti normative, ma soprattutto la legge 328 del 2000 – legge quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali – è stata immediatamente recepita da questa amministrazione. Dal mero assistenzialismo si è passati al protagonismo della persona, ad una programmazione integrata: per la prima volta il distretto è di tipo sociosanitario e sovracomunale, i vari enti hanno iniziato a dialogare tra loro e con la Asl, a programmare in modo continuo e proficuo rendendo possibile peraltro la velocizzazione delle procedure persino in tempo di pandemia. A tal riguardo ricordiamo: l’attività speciale di supporto per i bambini con disabilità, la presa in carico delle persone positive al covid del dormitorio (che ha messo in gioco competenze sia della Asl che del Comune), la rimodulazione dei servizi per non interrompere nulla, la riapertura dei centri diurni. Circa 4000 domande di buoni spesa sono state evase, con la presa in carico di circa 2000 nuove famiglie; ci si è subito attivati per i pacchi alimentari, mettendo in moto una macchina che non si è mai fermata, ancor prima dei finanziamenti statali e regionali con il coinvolgimento di protezione civile, Croce Rossa, Caritas, associazioni.

Appena dopo l’insediamento di LBC l’obiettivo prioritario è stato quello di affrontare la specificità della persona attivando attivando interventi con il terzo settore, già a partire dal bando del 2016 con una più efficace utilizzazione del codice degli appalti. Questa è innovazione si è evoluta ancora di più nel nuovo bando 2020 che ha utilizzato anche il codice del terzo settore (decreto legislativo 117 del 2017), inserendo con più energia l’istituto della coprogettazione, scelta fondata su progettualità vere volte a rivoluzionare il servizio nell’ottica della maggiore efficacia ed efficienza. L’intero servizio risulta suddiviso ora non più per categorie di persone, ma per tipologia di intervento: assistenza domiciliare, assistenza scolastica e semiresidenzialità.
Questa amministrazione ha innovato in modo virtuoso tutta l’organizzazione del servizio i cui dipendenti si sono prodigati al massimo per l’ottimale riuscita di qualcosa che non potrà essere cancellata con un colpo di spugna.

Ecco perché leggere sul giornale che i servizi di Welfare del Comune di Latina non siano migliorati negli ultimi anni stupisce, sembra quasi un’allucinazione. Ci vuole un bel coraggio per fare certe affermazioni, tra le quali – purtroppo ormai sembra essere di moda tra i detrattori di questa amministrazione – non troviamo una proposta, ma solo critiche vuote e strumentali.

Marina Aramini, consigliera LBC
anche a nome dei consiglieri di maggioranza della commissione Welfare