Latina approva la mozione per aderire all’iniziativa di sensibilizzazione dei comuni a sostegno di chi soffre di fibromialgia proposta dalle associazioni all’amministrazione di Latina.
Oggi in consiglio comunale è stato discusso il tema introdotto dal consigliere Emanuele Di Russo, presidente della commissione Servizi sociali.
“Sono molto contento della totale condivisione che ha avuto la mozione, supportata da tutti – afferma Di Russo – L’atto impegna la nostra città a stringersi alle persone che oggi affrontano con grande difficoltà il disagio che questa malattia comporta. Si tratta di una situazione psicofisica complessa e invalidante, che tende ad emarginare i malati di fibromialgia e che pure riguarda un gran numero di nostri concittadini: circa 3 milioni in tutta Italia, che 9 volte su 10 sono donne. È un impegno di solidarietà ma anche di equità, perché tutti hanno diritto ad essere accolti, ascoltati e assistiti nelle loro difficoltà. Latina oggi si conferma una città rinnovata e rilanciata, perché mentre si preoccupa della cura degli ultimi, cura se stessa e fortifica le sue basi valoriali e identitarie”.
La fibromialgia è una sindrome dolorosa cronica, la cui causa non è stata ancora chiarita. La pluralità di sintomi evidenziati nella patologia sono principalmente il dolore muscolo scheletrico diffuso, seguito da affaticamento, rigidità, parestesie, bruciori, insonnia e una limitata esecuzione delle normali attività giornaliere. Il dramma è anche che i malati non hanno diritto alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Di questo si era parlato anche nella commissione del 5 maggio scorso, quando il tema era stato affrontato con le associazioni locali e da cui era poi nata la mozione.
“È stato molto importante ascoltare le associazioni – spiega la consigliera Gabriella Monteforte – Spesso chi è affetto da questa malattia si sene invisibile e manifesta un disagio importante per questo, anche perché molto spesso è anche difficile arrivare ad una diagnosi venendo rimpallati da uno specialista all’altro. Solo allora il paziente riesce ad essere visto nella sua complessità. Un problema di salute che incide molto sulla qualità della vita delle persone, soprattutto donne, con ripercussioni anche sul lavoro. Ritengo che su questo tema fosse doveroso mettere l’accento e credo sia stato un importante segnale politico da parte dell’aula consiliare il voto favorevole unanime per questa mozione, un voto che è andato oltre i rispettivi schieramenti, tutto rivolto verso la salute e il benessere psicofisico della persona”.