In merito alla questione del mercato annonario, ha deciso di intervenire Emilio Ranieri – Consigliere di Latina Bene Comune ed ex Assessore – per provare a mettere chiarezza. Nel farlo il Consigliere, che da sempre è in prima linea sull’argomento, ha riavvolto il nastro della vicenda: “Nel giugno 2018 il Comune ha vinto il ricorso contro una società che nel 2011-2012 aveva presentato un project financing che non ha avuto seguito. La società pretendeva il pagamento di costi, probabilmente legati alla progettazione. Nel 2019 la Giunta Comunale, con propria Delibera e riportando un indirizzo politico generale, ha iniziato una collaborazione con la Regione Lazio ed in modo particolare con l’ente regionale competente sulla questione agroalimentare: l’ARSIAL. Lo scopo di questa collaborazione, era di portare avanti il progetto di una “Città del Gusto” dove oltre alla vendita dei prodotti si abbinava l’attività di ristorazione in varie forme, e quindi la valorizzazione dell’enogastronomia locale. Lo studio di perfettibilità prevedeva vari scenari con diversi impegni economici. La proposta si è però scontrata con la necessità di riportare gli operatori economici che sono, in questo momento, nell’attuale sede dell’ex Consorzio Agrario: oltre che una promessa fatta agli operatori, si tratta di un indirizzo politico chiaro che ci siamo dati a monte. Altri imprenditori hanno elaborato un progetto (commissionato allo studio WiseDesign) che è stato presentato all’Amministrazione a luglio 2021. Quel progetto merita il plauso di aver messo a fuoco alcuni aspetti rilevanti: ad esempio quelli relativi ad aspetti adiacenti al mercato annonario, come la mobilità, il verde, i parcheggi”.
Sulle prossime azioni, Ranieri non ha dubbi: trovare un promotore, tramite bando pubblico, che finanzi la ristrutturazione del mercato annonario: “La scelta – che deve arrivare per mezzo di un avviso pubblico – deve andare su un contraente che sappia realizzare l’opera e gestire tutto senza oneri aggiuntivi per il Comune oltre quelli (eventuali) previsti nel Piano Economico e Finanziario. Senza dimenticare, poi, che il rapporto con Arsial può diventare strategico nella misura in cui l’ente regionale decide di partecipare, con risorse proprie, per allestire e gestire gli spazi. Si allenterebbe, così, l’onere degli investimenti da parte dei privati”.