“Non sarà la voce di pochi a coprire il grido di molti. Un grido di speranza, solidarietà, legalità ed antifascismo. Un grido che trova forza anche a Latina. Soprattutto dopo la rivoluzione della normalità del 2016: Damiano Coletta e Latina Bene Comune hanno avviato un progetto civico, sposato da una città entusiasta, che ha imposto regole e legalità dove non ce n’erano”. Così Valeria Campagna, candidata al Consiglio Comunale di Latina, ha commentato l’articolo pubblicato su Repubblica dal titolo “Nel feudo della destra, scosso dal tradimento. Latina ritorni Littoria”.
“Non dovrebbero mai esserci dubbi sull’antifascismo – ha spiegato – dovrebbe essere un prerequisito per la politica. Un prerequisito sul quale Giorgia Meloni non si è ancora espressa fino in fondo. In questi giorni, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, la vediamo impegnata a migliorare (a provarci) l’immagine di sé agli occhi dell’Europa e dei partner internazionali. Continua a dire che con lei al governo non ci sarà nessuna svolta autoritaria o sovversiva ma allo stesso tempo non è mai riuscita a chiarire in maniera inequivocabile la sua posizione nei confronti della matrice fascista del suo partito. Quella fiamma tricolore, eco del Movimento Sociale Italiano, è ancora lì ad ardere all’interno del simbolo di Fratelli d’Italia, ed è una visione che mi (ci) fa rabbrividire. Un simbolo che a Latina e Provincia conosciamo bene: qui Giorgia Meloni è stata eletta, qui Fratelli d’Italia è balzato alla cronaca per collusioni con criminalità organizzata ed inchieste giudiziarie. Più e più volte. I nostri sforzi continueranno ad andare, ancora, nella direzione del contrasto di tutto questo”.
E ancora: “Mi piacerebbe, accodandomi alla richiesta della Vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein, porre una domanda all’Onorevole Meloni: ‘Può assicurare che non ci saranno fascisti e nostalgici tra i candidati all’interno delle sue liste?’. Una domanda chiara alla quale speriamo di ricevere, prima o poi, una risposta altrettanto chiara”.
Campagna, concludendo, è tornata sulla questione legata alla sua città: “Latina è una città che è cresciuta, che rispetta la storia ma che ha preso le distanze dal passato. Siamo la città dei diritti, dell’inclusione e dell’Europa. La città del bene comune. Indietro non si torna e la nostra decisione, in questo senso, è chiarissima. Quella di Giorgia Meloni, chissà”.