Emilio Ranieri, candidato al Consiglio Comunale nella lista di Latina Bene Comune, risponde in una nota ad un precedente comunicato del candidato Sindaco Zaccheo relativo alla riapertura del teatro.
“In qualità di Assessore della scorsa giunta, nonché di addetto ai lavori, vorrei precisare nel merito alcune questioni sollevate da Vincenzo Zaccheo. Prima di tutto va evidenziato che soffitto e controsoffitto del Teatro D’Annunzio non erano certificabili REI 60 (durata resistenza al fuoco per 60 minuti). Questo vuol dire che il luogo non era frequentabile da pubblico concentrato. Un controsoffitto appeso con strutture di sostegno insufficienti che, senza la dovuta manutenzione (mai fatta), era a rischio crollo. Le lastre erano semplicemente incastrate e bastava un nulla per farle cadere essendo attaccate con viti ormai arrugginite. Questo metteva a rischio le persone anche in caso di piccolo sisma (perché non dimentichiamo che dal 2003 siamo zona sismica). Immaginate cosa sarebbe successo in caso di caduta dall’alto di lastre del peso di 5-6 kg ognuna”.
E ancora: “La parte in legno era di uno spessore ridotto, inidoneo alla resistenza al fuoco ed incapace di assorbire onde sonore (anzi faceva da cassa di risonanza con problemi di riverbero), rendendo l’acustica pessima. Il materiale scelto per il restyling, invece, ha ottime capacità acustiche e di resistenza al fuoco. In merito alla riduzione del palco si è tentato più volte di riutilizzare la serranda tagliafuoco che era vecchissima, senza certificazione e mai manutenuta. Per cambiarla ci volevano centinaia di migliaia di euro con enormi costi di demolizione e ricostruzioni di una parte del palco. Ma queste cose bisogna saperle. Purtroppo, il candidato Zaccheo, sul tema, non è preparato. Aggiungiamo che la passerella delle luci ora inglobata nel controsoffitto, era utilizzata in maniera abusiva con rischio grave per il pubblico. Ne verrà installata una, la cosiddetta americana (usata in molti teatri), con motore e paranchi certificati secondo la normativa vigente per la tutela dei lavoratori e degli spettatori”.
“Un lavoro del genere – prosegue – non era mai stato fatto in precedenza: è come se avessimo costruito ex novo la struttura. Oltre agli altri lavori già illustrati alla città (per esempio sugli impianti tecnologici, cupola e prova di resistenza al fuoco). Latina ha un teatro cittadino finalmente a norma. Nel concludere, vorrei porre tre quesiti al candidato Zaccheo: perché quando era Sindaco ha speso 700.000€ per la manutenzione del Teatro, e investito qualche milione di euro nella Fondazione Teatro, senza preoccuparsi dell’agibilità della struttura? Perché ha firmato ordinanze, mettendo a repentaglio la cittadinanza, anche per un’intera stagione teatrale nel 2006 e non ha messo in cantiere l’obiettivo del CPI pur sapendo che tutti gli impianti erano non collaudabili e fuori norma? Perché la costituzione di parte civile contro personale dei Vigili del Fuoco avrebbe rallentato l’apertura del Teatro? Visto che in queste ore si sta tanto pronunciando sul teatro, addentrandosi anche in tecnicismi, sarebbe opportuno rispondesse anche a queste tre domande”.
L’ultima delle tre domande poste da Ranieri fa riferimento ad alcune dichiarazioni riportate da Vincenzo Zaccheo, lo scorso anno, al periodico “Il caffè di Latina”: “In quell’intervista ha dichiarato che se l’amministrazione non si fosse costituita parte civile con il Corpo dei Vigili del Fuoco, il teatro sarebbe già aperto. Una dichiarazione gravissima ed inaccettabile, che insinua dubbi sulla trasparenza dell’operato dei Vigili del Fuoco. Come può un uomo delle istituzioni, come già dichiarai all’epoca, esprimersi in questi termini?”.