home Damiano Coletta LA VIOLENZA DI CHI HA POCHE IDEE E CONFUSE

LA VIOLENZA DI CHI HA POCHE IDEE E CONFUSE

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“Il centrodestra continua nel ben noto atteggiamento di attivare una macchina del fango sul nulla. Al consigliere regionale della Lega Tripodi che oggi, per difendere il conflitto di interessi che riguarda l’assessora Tesone, parla di clima inquisitorio e di umiliazione e porta come esempio di inopportunità politica la scelta, nella nostra prima consiliatura, di nominare l’assessora Antonella Di Muro e la figlia come addetta stampa, ricordiamo che gli incarichi assessorili così come quelli dello staff del sindaco, essendo per definizione fiduciari, non prevedono selezioni pubbliche, così come infatti è stato anche per l’attuale amministrazione comunale che non ha certo aperto una selezione pubblica per scegliere i responsabili della comunicazione”. Così l’ex primo cittadino Damiano Coletta replica alle accuse del consigliere regionale della Lega: “Nessun imbarazzo dunque su questa vicenda, su cui è evidente come il centrodestra stia mettendo in piedi una comunicazione del tutto distorta e lontana dalla realtà. Poche idee e molto confuse sui fatti narrati dal consigliere Tripodi – continua Coletta – che parla anche di assessori indagati nelle precedenti consiliature. Due i casi di indagini, che riguardarono Buttarelli e Castaldo, le cui posizioni sono state entrambe archiviate. Parla poi di ‘parenti scoperti in strane vicende riguardanti beni immobili del Comune’, a questo proposito farebbe bene a fare nomi, cognomi ed esempi.  In ultimo, a concludere la classica modalità tipica di chi spara fango in modo violento ma non sa cosa dire, Tripodi fa riferimento a situazioni imbarazzanti a bizzeffe (quali?!) e a presunti buchi amministrativi (quali?).  Noi non abbiamo scheletri nell’armadio e siamo abituati a parlare su dati oggettivi, al contrario loro”.

“Prendiamo atto – conclude Coletta – che si sta solo tentando di gettare fumo su una vicenda, quella dell’assessora Tesone, che ha evidenti profili di conflitto di interesse, su cui la maggioranza non ha potuto e saputo argomentare nulla scegliendo invece la strada più comoda e più arrogante, quella di sottrarsi a un legittimo confronto”.