“Quando nel 2021 nacque la mozione TamponTax , portata in consiglio comunale da Lbc l’Iva sui prodotti igienici femminili era al 22%, quanto i beni di lusso, ed era una evidente tassa ingiusta e discriminatoria. Latina è stata il secondo capoluogo di provincia italiano a scontare della quota di Iva questi prodotti presso la farmacia comunale. E la questione Tampon Tax, attraverso una azione di sensibilizzazione popolare in tutta Italia, è stata portata in parlamento fino a ridurre al 10% la tassa dal governo Draghi. Ora il governo Meloni , guidato da una donna, sempre molto preoccupato della natalità in calo , dopo aver portato l’aliquota su questi prodotti al 5% da Gennaio 2023, ha deciso di riportala al 10% insieme a quella sui pannolini e ai prodotti per l’alimentazione dei neonati. Le disuguaglianze aumentano e diventano sempre più gravi, colpendo le fasce più fragili che sono oggi 2,8 milioni di famiglia che si trovano sotto la soglia di povertà. Il presidente Mattarella in occasione del 25 novembre ha detto che “ Bisogna trovare , come indica la Costituzione, un percorso, una via in cui le donne conquistano l’eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere , libere di essere libere” Ecco quando si fanno le leggi, quando si presenta una mozione in consiglio comunale o si vota un provvedimento in giunta dovremmo aver presente sempre queste parole , se quello che facciamo o che non facciamo è in grado di modificare una disuguaglianza in senso positivo”.
E’ l’intervento dell’ex sindaco Damiano Coletta in consiglio comunale durante la presentazione della mozione dedicata a questo tema, presentata insieme alla consigliera Valeria Campagna e votata all’unanimità dall’assise con alcuni emendamenti proposti dalla maggioranza. Una mozione questa nata all’interno di Lbc già dagli anni scorsi e la cui opera di sensibilizzazione è stata portata avanti con incontri e dibattiti sul tema. “Questo è un argomento che potrebbe sembrare poco significativo in termini economici – spiega la segretaria del movimento Elettra Ortu La Barbera – ma rappresenta invece una misura che contribuisce a ridurre le disuguaglianze di genere, perché c’è disuguaglianza nel momento in cui un bene di prima necessità per una parte di popolazione viene tassato con aliquote così elevate. La politica serve anche a questo: a provare a dare risposte alle disuguaglianze quando il singolo da solo non ce la fa o non ha voce. In questo caso parliamo del 50% della popolazione che sperimenta sulla propria pelle dalla nascita tutta una serie di discriminazioni legate al genere, a partire da quella economica e sociale. Non possiamo non occuparcene anche nel nostro agire quotidiano. Al livello locale la politica può fare la differenza, perché agendo sui territori intercetta i bisogni reali dei cittadini”.
La mozione impegna sindaca e giunta a promuovere azioni per applicare prezzi contenuti sui prodotti sanitari igienici femminili e sui prodotti per la prima infanzia; aprire spazi dedicati alla cura dei bambini; verificare la possibilità di posizionare in prossimità delle scuole distributori di prodotti sanitari femminili a prezzo calmierato; adottare iniziative per l’educazione e l’uso di questi prodotti da parte delle donne e delle fasce più svantaggiate potenzialmente colpite dal fenomeno della “povertà mestruale”; sollecitare infine Governo e Parlamento a una totale detassazione dei beni essenziali per la cura della persona per promuovere un welfare equo che sostenga le famiglie.