È stato un risultato importante quello raggiunto il 18 maggio scorso con l’approvazione, in seno al Consiglio Comunale, del regolamento rivolto al contrasto delle ludopatie o GAP (gioco d’azzardo patologico). Tale documento – frutto del lavoro, protrattosi per diversi mesi, delle due commissioni consiliari Welfare e Attività Produttive, nonché della categoria medica, della ASL locale Dipartimento di Salute Mentale e in fine dell’associazione SAMAN – non solo viene emesso in accordo con le raccomandazioni dell’ANCI (associazione nazionale dei comuni italiani), ma rientra anche nel quadro normativo tracciato dal piano biennale della regione Lazio, per il quale si sono stanziati 14,4 milioni di euro nel periodo 2017-2018.
Il GAP – o Gioco d’Azzardo Patologico – è prevista nei LEA, vale a dire nei livelli essenziali di assistenza redatti dal Ministero della Salute. Ciò è quanto mai indicativo della gravità della condizione che, oltre ad aver portato, nel corso dell’anno passato, a una spesa complessiva che si aggira intorno ai 96 miliardi, risulta degradante per l’individuo, nonché distruttivo sul fronte dei rapporti familiari e interpersonali dei giocatori. Se oltre due milioni di Italiani risultano a rischio, ben 800.000 si possono già dire malati; e se ancora sono proprio le macchinette Slot a essere prese maggiormente di mira, è anche vero che dal 2015 a oggi, l’aumento, in termini percentuali, della spesa di coloro che soffrono di dipendenza è nell’ordine dell’8%.
Nei sette lunghi mesi di lavoro congiunto delle commissioni e delle parti sociali, queste sono state le misure adottate: definizione della distanza minima fra le sale gioco e luoghi sensibili (come scuole, impianti sportivi e punti di aggregazione giovanile in generale, la ZTL, gli stabilimenti balneari e gli sportelli bancomat); impegno, da parte del sindaco a stabilire, tramite specifica ordinanza, gli orari di apertura delle sale slot e del funzionamento degli stessi apparecchi; azione di prevenzione in particolare rispetto ai giovani e alle famiglie, nonché stanziamento di fondi per la formazione di personale qualificato addetto alle sale gioco.
Luisa Mobili, presidente Commissione Welfare