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Avvocatura comunale, il caso in commissione Trasparenza

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“Sono dell’idea che la seduta della commissione Trasparenza, convocata per discutere alcuni punti all’ordine del giorno che riguardano l’avvocatura comunale, sia stata utile perché finalmente c’è stato un indispensabile momento di confronto tra l’amministrazione, l’avvocatura stessa e i sindacati”. E’ il commento della presidente della commissione Trasparenza Floriana Coletta che ha convocato la commissione dopo l’intervento del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Latina che chiedeva all’ente garanzie sull’effettiva indipendenza dell’avvocatura comunale esprimendo dubbi sulla legittimità della nomina della segretaria generale Macrì quale dirigente ad interim.

“Questa commissione, ci tengo a puntualizzarlo se mai ce ne fosse la necessità, è stata convocata non certo per cavalcare un’onda mediatica, come affermato da una consigliera di maggioranza nel corso della seduta – precisa la presidente Coletta – ma per l’interesse della collettività e per verificare l’indipendenza dell’avvocatura, che è condizione imprescindibile per l’esercizio delle sue funzioni. Senza la prova di questa indipendenza, gli avvocati del Comune verrebbero cancellati dall’Albo speciale con gravissime ripercussioni sulla loro carriera e sull’interesse pubblico”.

Hanno partecipato gli avvocati dell’ente Francesco Paolo Cavalcanti, Alessandra Capozzi, Caterina Egeo, Cinzia Mentullo e Alessandra Muccitelli; i componenti delle Rsu del Comune; le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl, Uil, Csa; l’assessora Ada Nasti in rappresentanza della sindaca Celentano; il direttore generale Agostino Marcheselli.

“Nel corso della commissione, dal confronto tra gli avvocati dell’ente, il direttore generale e l’assessora Nasti – spiega Coletta – sono state affrontate diverse criticità sollevate dai legali, prima fra tutte la mancanza della necessaria figura di coordinatore togato che, per stessa ammissione dell’assessora Nasti, ha creato un vulnus che non si sa quando potrà essere sanato. Al contempo assistiamo al protrarsi di un incarico di dirigente amministrativo ad interim che era stato affidato lo scorso settembre, solo in via temporanea, alla segretaria generale Alessandra Macrì. Le modifiche al regolamento sono state inoltre decise dall’amministrazione senza il coinvolgimenti di avvocatura e sindacati, chiamati soltanto nei giorni scorsi, per un incontro in programma il 15 aprile. Non meno importanti le questioni relative alla dotazione organica dell’avvocatura e al doppio trasloco dal palazzo Pegasol, attuale sede dell’avvocatura comunale, che potrebbe creare gravi disservizi. Resta comunque il problema della necessaria dematerializzazione delle decine di migliaia di fascicoli conservati nell’archivio. Riteniamo che il dialogo che era finora mancato sia stato ora avviato e che siano state poste le basi per chiarire ogni criticità sollevata dai legali dell’ente, a partire dalla funzionalità della figura del dirigente amministrativo. Ringrazio per la presenza e per i chiarimenti tutte le persone intervenute, i dipendenti comunali, le Rsu e i sindacati. Non posso però non rilevare che, senza nulla togliere al quadro fornito dall’assessora Nasti, la presenza della sindaca sarebbe stata importante perché l’avvocatura resta alle dirette ed esclusive dipendenze del sindaco, nel rispetto dell’autonomia professionale forense”.