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CASO MIGNANO E LATINA AMBIENTE: TROPPE OPACITA’ E DUBBI DA CHIARIRE

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“Abbiamo da sempre sottolineato la situazione di conflitto di interessi che si è venuta a determinare sulla vicenda giudiziaria di Latina Ambiente da quando si è insediata la nuova amministrazione. Senza mancare di rispetto a nessuno, credo però che si stia mancando di rispetto principalmente ai cittadini”. A prendere la parola sul caso che riguarda il caso giudiziario relativo al fallimento della Latina Ambiente e le dimissioni del consulente della sindaca Giacomo Mignano è l’ex sindaco Damiano Coletta, che ricorda la transazione, chiusa dall’amministrazione comunale solo nei mesi scorsi, ma anche l’incarico di presidente del Cda di Abc a colui al curatore della società dei rifiuti fallita.

“Una transazione forzata di 6 milioni di euro per la Latina Ambiente – commenta Coletta – quando c’era un indice di soccombenza 51%-49%, il che vuol dire che l’esito giudiziario era molto dubbio. Ci sono poi imputati che fanno parte dello staff della sindaca. Incarichi a titolo gratuito che però prevedono il pagamento di crediti pregressi con importi da verificare. Interlocutori nella transazione che diventano presidenti del cda di Abc. Il balletto della costituzione di parte civile del Comune nel processo per il fallimento della Latina Ambiente.  E ancora le dimissioni di Mignano, che di fatto certificano l’inopportunità del suo ruolo. Ognuno tragga le sue conseguenze ma questa vicenda ci appare molto opaca”.

“ Vicende che sollevano troppi dubbi e troppe opacità, che l’amministrazione dovrebbe chiarire. A partire dalle dimissioni di Mignano arrivate alla vigilia di una nuova udienza del processo per Latina Ambiente, fino appunto alla transazione decisa sulla ex società dei rifiuti e all’inopportuna sovrapposizione di ruoli tra curatela e azienda speciale Abc – commenta anche la segretaria di Lbc Elettra Ortu La Barbera – Quello che ad oggi rimane evidente è che il tema rifiuti, tra ombre e inopportunità, debba essere attenzionato perché la preoccupazione è che finiscano per prevalere interessi privati rispetto a quelli della comunità”.