“Una città deturpata fisicamente e moralmente, con gli spazi verdi trasformati in riserve di caccia, quelli commerciali ridotti a musei della memoria, quelli culturali chiusi proprio per mancanza di cultura. Di questa desolante fotografia della città, sommersa da immondizia, degrado civico, dal peso delle idee fallite miseramente e dall’urbanistica da reinventare oltre che dalla montagna di debiti che il Comune è costretto a contabilizzare, i politici che corrono verso il 5 giugno non vedono neanche il negativo” (da Il giornale di Latina, 14/4/2016).
Partiamo da qui, da queste incisive istantanee sullo stato della nostra città, per un confronto tra “il detto e “il fatto”, perché non ci può essere un nuovo inizio, un reale cambiamento, senza memoria.
“E’ fondamentale il confronto con i cittadini per comprendere quali siano le priorità da seguire” (Enrico Tiero, Latina Oggi 14/7/2015) “Il bilancio è in buono stato”. Dopo anni di (mal)governo sente oggi la necessità di ascoltare i cittadini per comprendere cosa fare: ecco perché fino ad oggi nulla di buono è stato fatto.
In merito al bilancio Tiero, avendo firmato il rendiconto 2014 in qualità di vice sindaco, avrebbe dovuto informare la città (a proposito di confronto) della seguente situazione: oltre 270 milioni di somme ancora da incassare accertate negli anni precedenti e altrettanti milioni di somme ancora da pagare per impegni assunti; fondi vincolati per oltre 77 milioni dopo la verifica fatta nel 2015 sulla situazione dei residui; fondo crediti di dubbia riscossione per oltre 65 milioni; 100 milioni di debiti vari, oltre 43 milioni di debiti di Latina Ambiente e Terme di Fogliano; oltre 40 milioni di debiti che potranno derivare dal progetto Metro e da altri contenziosi (vedi Ipogeo); debiti fuori bilancio sempre più ricorrenti e consistenti; il preventivo 2015 che, a causa delle somme accantonate e vincolate, è partito con un’indisponibilità di 41 milioni.
“Tanti hanno espresso sfiducia in un’amministrazione comunale che veniva comunque percepita come lontana dalla gente, dagli interessi del bene comune …. ma “la prossima amministrazione avrà molte questioni da affrontare e la politica dovrà essere protagonista” (Alessandro Calvi, Latina Oggi, 14/7/2015). “Il percorso che Forza Italia seguirà da qui alle elezioni è quello di ascoltare le persone “cominciando a confrontarci su quello che sarà il programma che abbiamo intenzione di sottoporre all’attenzione dei cittadini per costruire con loro un progetto concreto di rilancio di Latina” (sempre Alessandro Calvi , da Latina Quotidiano.it). Anche qui, dopo una presa d’atto della sfiducia dei cittadini (almeno un pizzico d’onestà intellettuale, avendo chiesto anche scusa alla città), si scopre il valore dell’ascolto e del confronto, oggetti sconosciuti dai precedenti amministratori. Inoltre anche lui avrebbe potuto dire qualcosa sul bilancio, essendone stato per un periodo assessore.
“Noi siamo qui per costruire il programma futuro per una città diversa” “Abbiamo sbagliato tutti. Anche noi abbiamo le nostre responsabilità. Ma sia chiaro che altri (Forza Italia) sono quelli che hanno impedito di portare a termine il programma”. “Siamo aperti al dialogo e al confronto soprattutto con le liste civiche”. “Sia chiaro che in futuro non intendiamo più parlare di cubature … siamo convinti che le cubature vanno diminuite, non aumentate”. (Calandrini, intervento nel corso del convegno di Fratelli d’Italia all’Hotel Europa il 17 luglio, Latina Oggi 18/7/2015). E ancora Calandrini “Abbiamo fatto 20 anni di buongoverno” (Il giornale di Latina, 28/2/2016).
Si parla di futuro, scaricando sugli alleati di ieri gli errori del passato. Comune denominatore: la scoperta del dialogo e del confronto, soprattutto con le liste civiche … piene di riciclati (fatte le poche, debite eccezioni). In altre parole promette che continueranno a parlarsi solo tra di loro, certamente non del bene comune, ma per rioccupare il potere al Comune, per fare e disfare quello cui stiamo assistendo. Altra promessa: basta cubature. Forse si ritengono sazi (ma non ci credo) dello scempio che in questi anni è stato fatto del nostro territorio. Varianti illegittime e piani particolareggiati sospesi dal Commissario, strade dissestate, marina eterna incompiuta e in sfacelo, giardini senza cura e impraticabili, discariche a cielo aperto, gestione dei rifiuti al limite del collasso, scuole con ambienti fatiscenti e prive dei sistemi di sicurezza, barriere architettoniche diffuse a macchia d’olio, trasporti inadeguati. Al danno generale (si distrugge la campagna, si eliminano gli spazi verdi, si inquina l’ambiente e si cementifica a vantaggio dei palazzinari, a volte non rispettando le norme) corrispondono poi vantaggi per la minoranza che gestisce il potere.
“Dobbiamo pensare agli interessi della comunità locale”.“Latina ha avuto esponenti che hanno ricoperto incarichi importanti: ma domanderei ai cittadini latinensi, cosa hanno prodotto per la comunità?” (Fazzone, Il giornale di Latina 20/4/2016). Ecco la risposta: Opere incompiute o fallite (Metro, ex Rossi sud, cittadella giudiziaria, Intermodale, Terme di Fogliano, con spreco del denaro pubblico e pesanti situazioni debitorie). Iniziative per lo sviluppo economico inesistenti e mancanza di forme di sostegno alle associazioni datoriali e dei lavoratori.
Ma non poteva finire questo manifesto senza un celtico innesto. Per tentare di recuperare la verginità a chi fino ad oggi ha amministrato e per “salvare” la città e riportare la legalità è arrivato “Salvini”. “Avete una lista formata da persone per bene, che per noi è la prima cosa in assoluto. Riporteremo la legalità e onestà in questo Comune” (Salvini, accompagnato da Calandrini, Latina editoriale 19/4/2016). “Con un team fatto di persone dalle idee chiare e soprattutto con facce pulite puntiamo al ballottaggio” (Sempre Salvini, accompagnato da Calandrini, Latina editoriale 20/4/2016). Una non voluta ammissione: fino ad oggi la legalità non c’è stata. Una non citata conclusione: per riportare la legalità basta rimuovere i responsabili. A proposito, Maietta, uno dei principali esponenti di Fratelli d’Italia, è stato indagato insieme a un esponente della mala locale che è agli arresti, ma questo a Salvini non lo hanno detto.
A proposito di team fatto di persone dalle idee chiare e con facce “pulite”, probabilmente le idee sono quelle di continuare a fare i fatti propri anziché l’interesse della città e dei cittadini lasciandoci molte zone abbandonate e “sporche”.
“Il mercato del martedì “è in una condizione di merda… con le ruspe bisogna buttar giù ‘sta roba e restituire ai cittadini ciò che è pubblico” (Salvini, accompagnato da Calandrini, Latina editoriale 20/4/2016). “Latina dovrà essere più pulita” (Salvini, accompagnato da Calandrini, Il giornale di Latina 20/4/2016). La condizione espressa da Salvini con il suo linguaggio colorito non riguarda solo il mercato del martedì, ma molte altre parti della città amministrata anche da chi gli stava a fianco e che in questi anni non ha mai sentito cattivi odori.
“Le civiche. Chi sono? Ci dicano cosa vogliano fare” (Gian Marco Centinaio, Il giornale di Latina 20/4/2016). Centinaio, e chi è costui? A sì, è colui che il 5 dicembre 2015 diceva “No alle trattative con coloro che hanno distrutto la città” (da Il giornale di Latina 20/4/2016). Quindi sapeva che la città era stata distrutta: non avevamo bisogno anche di questa massiccia dose di ipocrisia e demagogia.
E per finire: “Confermo ciò che dice Salvini, dobbiamo rendere questa città normale. Abbiamo problemi legati al degrado urbano e purtroppo paghiamo la fine dell’amministrazione. Sappiamo che con il Commissario Latina va spesso incontro a disastri. Ad ogni modo garantisco che nei primi 100 giorni faremo più di quello che è stato prodotto nel passato. Ho uno schema di città che oggi lascia purtroppo molto a desiderare, è sciatta e triste”(Calandrini, al seguito di Salvini, Il giornale di Latina 20/4/2016). Calandrini conferma che c’è bisogno di normalità, come gli ha spiegato Salvini, perché in effetti c’è qualche problema di degrado urbano: ma chi ne è stato l’autore? Trovato il responsabile, anzi i responsabili: l’alleato (Forza Italia) che ha causato l’interruzione dell’amministrazione (ma perché, stava operando così bene?) e il Commissario, che starebbe creando disastri forse perché sta ponendo freno a discutibili interessi di pochi e a opere viziate da illegittimità. Ma, tranquilli, Calandrini ci garantisce che nei primi 100 giorni farà di più di quello che è stato prodotto nel passato.
Che Dio ci aiuti, cosa di peggio ci possiamo aspettare per questa città da lui definita “sciatta e triste”? Ci toccherà piangere.
Stiamo assistendo al festival dell’ipocrisia, della demagogia e della menzogna, il tutto senza vergogna.
Antonio Costanzo
Membro Comitato Esperti di Latina Bene Comune