Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri e traditori, non è vittima. È complice. (George Orwell)
Stavolta vorrei partire da questa frase per spiegare il senso dell’incontro di oggi.
Noi cittadini abbiamo delegato troppo. O meglio, abbiamo dato deleghe a persone che hanno mostrato di non meritarle. La nostra indifferenza o, peggio, la nostra rassegnazione ha consentito che si determinasse una enorme distanza tra i cittadini e chi ha amministrato la città in questi ultimi 15 anni, determinando la situazione di degrado sotto gli occhi di tutti. Abbiamo delegato senza mai controllare e senza chiedere alcun rendiconto periodico dell’operato. Di questo degrado quindi, siamo complici anche noi (e mi ci metto anche io) e ne stiamo pagando il conto. Ora gli stessi che ci hanno portato in questa situazione hanno il coraggio di ripresentarsi, e non si tratta di casi di omonimia. Io come cittadino mi sento offeso perché, in un Paese normale, se si sbaglia e si persevera nell’errore, si chiede scusa, ci si fa da parte e non ci si ripresenta mostrando i muscoli come se nulla fosse. Le responsabilità del degrado, pur se con pesi diversi, vanno attribuite anche a chi in consiglio non ha esercitato adeguatamente il ruolo di controllo. In sostanza, riteniamo che questa classe politica abbia fallito e che sia arrivato il momento di cambiare.
E allora bisogna ripartire dalla resilienza, dalla capacità di trasformare una situazione negativa in una opportunità. Bisogna ripartire dalle buone persone, dai contenuti e dal metodo. Oggi, con la presentazione del programma, avete avuto l’esempio di tutto questo.
Dal giorno della presentazione di LBC, il 24 ottobre, ne abbiamo fatta di strada. Ed è stato un bel viaggiare, perché è stato fatto un percorso insieme a persone giuste con cui sono stati condivisi i metodi e l’obiettivo prioritario: trovare soluzioni ai problemi della nostra città in nome del BENE COMUNE. Si respira una bella aria nuova.
Le persone: la loro credibilità, la loro passione, le loro motivazioni e la loro competenza. La loro estraneità al sistema politico che ha fallito. Il Gruppo Giovani che sta lavorando con l’impegno e l’energia che solo i ragazzi che credono in qualcosa possono avere. Perché LBC è un gruppo aperto, che accoglie le energie migliori senza la velleità di guidarle, ma ascoltando e rendendo tutti partecipi del progetto.
I contenuti: quelli del programma, basato su una visione della città che parte da basi solide (le regole, la trasparenza), una direzione verso cui andare (la tutela dell’ambiente attraverso un’economia circolare, la possibilità di sviluppo occupazionale per i più giovani e l’attenzione a chi vive il disagio) per avere finalmente una identità. Perché è necessario in questo momento storico passare dalla protesta alla proposta. È necessaria una nuova bonifica di questa città.
Il metodo: partecipazione, condivisione, passione e competenza, finalizzate all’obiettivo del Bene Comune.
Il metodo è anche il fine.
La partecipazione ti fa sentire parte della comunità e stimola il senso civico: la città torna ad appartenere ai cittadini che la vivono. Il metodo di elaborazione del programma, che ha visto la partecipazione di circa 100 cittadini, è lo strumento attraverso il quale intendiamo governare. Perché i requisiti per governare riteniamo siano gli stessi: passione, credibilità, partecipazione , condivisione e competenza.
Le criticità. Iniziano a temerci. Intendiamo sottrarci dalle schermaglie basate sulle critiche di basso livello, perché preferiamo confrontarci sui contenuti e non sugli squallidi insulti gratuiti che sono espressione della povertà di espressione di questa classe politica. Ci tacciano di inesperienza e di scarsa conoscenza della cosa pubblica. Io faccio il cardiologo e non posso e non devo avere tutte le competenze che servono per amministrare. Il sindaco è come l’allenatore. L’allenatore non deve saper giocare tutti i ruoli ma deve saper mettere le persone giuste al posto giusto, perché non c’è cosa peggiore che mettere la persona sbagliata al posto sbagliato, e lo abbiamo imparato a nostre spese!
Il voto utile. Qualcuno ha pensato che non eravamo una realtà che fosse in grado di potersela giocare. I fatti, giorno dopo giorno, ci stanno dimostrando il contrario.
Ce lo dimostra la gente che continua ad aderire perché sente che parliamo con loro, una congiuntura storica che probabilmente sta favorendo la crescita del nostro movimento , il bisogno di rompere con un sistema politico che ha fallito e l’esigenza di un vento nuovo. Probabilmente è finito il tempo di “A Fra’, che te serve?”
Si respira una ventata di aria pulita e di reale cambiamento.
La voglia di tornare a essere una città normale, in cui siano date pari opportunità a tutti, in cui si rispettino il decoro della città e l’ambiente, in cui sia dato ampio respiro all’enorme fermento culturale che viene dalla strada, in cui un diritto non sia fatto passare per un favore. Abbiamo bisogno di questa normalità.
Non c’è bisogno di eroi per fare una rivoluzione.
La tendenza a mitizzare e a cercare eroi è una maniera per giustificare il proprio disimpegno.
Questa è un’occasione storica, grandissima. È l’occasione unica in cui, attraverso il nostro impegno, possiamo cambiare finalmente la nostra città, scegliendo tra la mediocre sopravvivenza e il bisogno di vitalità.
Chiudo con una frase di Giovanni Falcone:
[gdlr_quote align=”center” ]Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare c’è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare[/gdlr_quote]
Ecco, c’è bisogno che la stragrande maggioranza la smetta di lamentarsi, capisca che questo prezzo l’abbiamo già pagato e faccia una scelta. Se stare nella linea della mediocrità, lasciando morire questa città, o se stare dalla parte di chi è disposto a credere che le cose possano cambiare, di chi è disposto ad alzare la testa, a metterci la faccia, a rimboccarsi le maniche, a mettere a disposizione il proprio impegno, il proprio entusiasmo e le proprie competenze in nome del Bene Comune, disposto a credere che ci possa essere un futuro migliore per i nostri giovani cambiando il presente.
C’è bisogno di una rivoluzione della normalità in cui i cittadini tornino ad essere protagonisti, riappropriandosi la città.
Ecco, questi siamo noi di Latina Bene Comune e, se ci pensi bene, questo sei anche tu.
Damiano Coletta
Candidato Sindaco per Latina Bene Comune
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