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Documento Civiche Pontine, proposte e prospettive di impegno per i nostri territori

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Oggi in conferenza stampa il Coordinamento delle Civiche Pontine ha presentato un  documento con proposte e prospettive di impegno per i nostri territori.

Il documento non accompagna candidature al Parlamento o alla Regione, raccoglie istanze, proposte e prospettive di impegno comuni su cui continuare a lavorare e battersi per aumentare la qualità della vita e della politica nei nostri territori

Documento

CIVICHE PONTINE

PROPOSTE E PROSPETTIVE DI IMPEGNO PER I NOSTRI TERRITORI

Nelle ultime elezioni amministrative in provincia di Latina le liste civiche hanno raccolto ampi consensi elettorali: il risultato è stata l’elezione di diversi rappresentanti, ben chiari nel candidarsi con proposte costruite sulla scorta di un ascolto attento. I movimenti civici locali hanno ritenuto opportuno costituire un coordinamento  provinciale  per affrontare insieme questioni e problemi di portata strategica per la vita delle comunità dei territori.

Il civismo si va consolidando a livello nazionale e dà la possibilità di immaginare lo sviluppo di una democrazia partecipativa, che viene dal basso anziché essere imposta dall’alto.  Solo un movimento sostanzialmente nuovo nel suo modo di essere, capace di includere nella sua azione politica una molteplicità di valori, può garantire alla vita politica locale l’innesto di nuove forze, suscitare nuovi entusiasmi, essere lievito di vera rinascita, polo di attrazione per le nuove generazioni, per quei tanti giovani che credono possibile  un’altra politica  ,  un’altra convivenza sociale  e che vogliono esserci, vogliono partecipare al processo di cambiamento, ma faticano a trovare spazi e opportunità nelle pastoie della vecchia politica.

Per trasformare un fenomeno reattivo in un movimento vanno impostate attività di carattere strutturale:

  • Consolidare e formalizzare i processi partecipativi di ascolto dal basso e  tradurli in politiche, progetti e azioni, così da dare valore non  solo alle cose da fare, ma al processo che le individua e  consente di realizzare  gli obiettivi condivisi con la partecipazione popolare;
  • formare persone che possano guidare i movimenti e la partecipazione;
  • formare persone che possano gestire servizi di carattere territoriale e non solo municipale, utilizzando forme di cooperazione e progettualità condivise;
  • dotarsi di strumenti di comunicazione formale e sostanziale all’interno della rete per la rappresentazione dell’identità, dei  valori e delle  scelte strategiche del movimento;
  • sollecitare e sostenere politiche regionali e nazionali che finanzino processi partecipativi prima ancora che soluzioni tecniche a problemi contingenti.

 

Il rispetto della legalità e l’onestà personale  devono essere i pre-requisiti della Politica: occorre un impegno  forte e costante  per  conquistare questa consapevolezza ed evitare in futuro che chi  abbia subito condanne definitive possa essere nuovamente eletto/nominato a ricoprire ruoli istituzionali. Non si tratta di vestire i panni del giustizialismo, ma di difendere la dignità della Politica e di darle regole che la aiutino a ricostruire il rapporto oggi frantumato  con i cittadini.

Sul nostro territorio c’è bisogno di un nuovo modello di governance che permetta il confronto e favorisca il contributo di tutti gli attori in gioco, il coordinamento di energie e risorse, la promozione e diffusione di nuovi saperi, che dialoghino tra loro e lavorino in modo integrato, a garanzia di tutti i cittadini, a tutela dell’ambiente naturale sempre più minacciato dall’incuria, dagli abusi, dallo sviluppo squilibrato. E questo in funzione di un’idea di democrazia che non deve essere più soltanto una serie di regole da rispettare, ma un nuovo spazio di partecipazione dentro le istituzioni.

 

Lo scorso gennaio le Civiche Pontine hanno eletto 3 consiglieri provinciali: a loro il compito di sostenere lo sviluppo di politiche di partecipazione a livello provinciale, ma anche la costruzione di reti con consiglieri di altre province a livello regionale e nazionale.

Il coordinamento Civiche Pontine propone, a quanti ritengono di poter dare un volto nuovo alla politica, di condividere questo programma da portare avanti nei nostri territori:

 

 

  • I Processi partecipativi

Sosterremo a qualsiasi livello,  a partire dalla nostra Regione il finanziamento, il sostegno e riconoscimento dei processi partecipativi di democrazia dal basso finalizzati al miglioramento della qualità della vita e alla definizione di politiche di sviluppo locale di valenza territoriale sul modello della legge regionale Puglia n.28/17.

  • I temi strategici su cui concentrarsi inizialmente (ne riportiamo alcuni su cui già il movimento sta operando):

 

  • PUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO NELLA PROVINCIA DI LATINA

In coerenza con il referendum sui servizi pubblici essenziali del 2011 c’è la volontà dei comuni facenti parte dell’ATO 4 di portare a compimento il processo di pubblicizzazione del servizio idrico integrato.

L’impegno della Regione diventa dirimente e decisivo per concretizzare, di fatto, i risultati del referendum del 2011, in quanto unico Ente preposto a garantire un mutuo/finanziamento con Cassa Depositi e Prestiti o altro Istituto le cui rate sarebbero comunque a carico dei Comuni di ATO4 – Latina.

La Regione si è già impegnata con la legge regionale 5/2014 a favorire i processi di pubblicizzazione delle gestioni del servizio idrico integrato.

La legge regionale 5/2014 infatti, all’art. 7, al fine di favorire la gestione del servizio idrico integrato tramite soggetti di diritto pubblico” istituisce “nell’ambito del programma 04 “Servizio idrico integrato” della missione 09 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, un “Fondo regionale per la ripubblicizzazione”.

È importante e necessario anche un supporto economico da parte della Regione per sostenere i costi degli eventuali interessi passivi del mutuo da accendere.

Si richiedono interventi di supporto economico per risolvere le due maggiori criticità:

– la dispersione idrica attualmente stimata intorno al 65% dovuta ai mancati interventi sulla rete idrica e sulle infrastrutture

– la ridotta disponibilità idrica in conseguenza della siccità che crea gravi disagi nel bacino dei comuni dei Monti Lepini e del Sud del Lazio

Sanità:

La fine del commissariamento della Regione Lazio offre l’opportunità di un rilancio dell’ambito sanitario in un’ottica più moderna ed efficiente.

In quest’ottica lo sblocco del turnover e la stabilizzazione dei precari, se completato , offrirà l’occasione di un cambio di passo per la sanità regionale . Il risanamento dei conti degli scorsi anni deve, inoltre ,produrre la possibilità di investire in nuova tecnologia.

Alla luce della nuova situazione che queste condizioni hanno prodotto, è essenziale che il nostro territorio provinciale venga considerato, nello stanziamento delle risorse , non meno importante dell’area romana. E’ indispensabile, infatti, ripensare ad un modello di sanità in cui venga garantito un miglioramento dei livelli di assistenza attraverso l’implementazione di percorsi assistenziali costruiti sulla base di ben identificati indicatori di qualità.

Le criticità che dovranno essere affrontate riguardano:

Adeguamento del Presidio Ospedaliero S.M.Goretti di latina a DEA di II livello : ciò comporta un adeguamento strutturale (secondo i criteri di ecosostenibilità che secondo la nostra visione devono guidare tutti gli interventi urbanistici , specie quelli degli edifici di pubblica utilità ), un adeguamento tecnologico e organizzativo , incluso il completamento della digitalizzazione .Dovranno quindi essere identificate specifiche ed adeguate risorse. Specifiche individuazione dei singoli percorsi , risorse economiche ed umane necessarie , modalità di implementazione saranno oggetto di ulteriore estensione di questo programma qui necessariamente sintetico.

Realizzazione dell’Ospedale del Golfo : La continuità di visione per una Politica Sanitaria Comprensoriale del Golfo efficiente ed efficace sarà il banco di prova a cui il prossimo Presidente di Regione dovrà dare immediata risposta. Diventa dirimente per una concreta politica comprensoriale che le esigenze sanitarie di tutto il sud pontino trovino una concreta proposizione da parte dell’intero nuovo Consiglio Regionale. Il progressivo depauperamento degli ospedali di Minturno, Gaeta e Formia, ha comportato problemi socio-sanitari di elevata entità che si sono riversati su tutti i residenti, in particolar modo su quelli appartenenti alle fasce deboli, andando a gravare economicamente sia sulle singole famiglie che sull’intera comunità. Ecco perché una Politica Sanitaria Comprensoriale porterebbe risposte condivise e soprattutto realisticamente fattibili, consentendo inoltre di raggiungere livelli sostenibili di vivibilità delle città, disarticolando il traffico e la sosta generati da presenze di Ospedali nei centri città ormai saturi di traffico veicolare.

 

Rafforzamento della medicina territoriale :il miglioramento dell’assistenza ospedaliera nasce e si determina attraverso un miglioramento della medicina territoriale , con la creazione di rapporti sempre più fluidi tra i professionisti ospedalieri e territoriali , con vantaggio della qualità dell’assistenza e riduzione degli accessi in ps.

Abbattimento delle liste di  attesa : dalla ottimizzazione dei PDTA è possibile trovare risposta anche al problema delle liste di attesa. Una relazione più strutturata , infatti, tra ospedale e territorio potrà determinare un più specifico filtro relativo alle prestazioni specialistiche che produrrà una riduzione delle liste di attesa ed una migliore adeguatezza delle prestazioni erogate. Essenziale è il controllo continuo di tali percorsi (audit, indicatori..). Il completamento degli organici( di tutte le figure professionali ) consentirà , se opportunamente ridistribuito , l’uso h 24 della tecnologia disponibile , oggi utilizzata per meno del 50% delle possibilità . Quindi appropriatezza , organizzazione , controllo clinico e risorse umane sono le parole d’ordine con cui entrare negli specifici processi.

Prevenzione : risorse per gli screening oncologici e per le vaccinazioni

Centro provinciale per le Malattie neurodegenerative : con relative risorse

Attenzione e risorse per l’ambito riguardante il disagio psichico e neuropsichiatrico infantile.

– Rimodulazione e ridefinizione degli accordi Asl/Università :è auspicabile un ripensamento dell’accordo tra queste istituzioni,  tale che venga sempre meglio valorizzata la sinergia tra la capacità assistenziale dell’una e quella di ricerca dell’altra , senza sovrapposizioni ma nel rispetto delle peculiarità di ciascuna

– Introduzione dell’impronta ecologica nel Servizio Sanitario Regionale: dobbiamo guardare alle  iniziative dell’ Emilia Romagna  per diminuire gli impatti ambientali. Già nel 2007 con la delibera di programmazione e finanziamento delle Aziende sanitarie (DGR 686/2007), è stato istituto il programma “Il Servizio sanitario regionale per uno sviluppo sostenibile”, allo scopo di ridurre gli impatti ambientali delle strutture a livello di consumi energetici e idrici, produzione di rifiuti, spostamenti di uomini e materiali con conseguente produzione di emissioni inquinanti. E ogni anno, nella DGR di programmazione, vengono poi inseriti obiettivi specifici per le Aziende sanitarie: da una parte, vengono richieste informazioni per costruire un quadro aggiornato sulla gestione ambientale e i consumi energetici; dall’altra sono fissati obiettivi annuali per l’Azienda sanitaria.

 

  • AMBIENTE

È di fondamentale importanza la tutela delle risorse naturali per realizzare un ambiente sano per noi e soprattutto per i nostri figli: ogni scelta deve essere sostenibile nel tempo. Occorre intervenire tenendo conto dei cambiamenti climatici che stanno mettendo a rischio la qualità della nostra vita. La risorsa acqua non può più essere sprecata,  servono investimenti per ridurre la dispersione idrica che oggi è  a livelli superiori al 65%; bisogna riprendere il controllo pubblico di Acqualatina , avendo il sostegno finanziario per acquisire le quote di controllo e quindi stabilire patti chiari di gestione tra Comuni;  occorre investire sulla regimazione delle acque per evitare che le piogge a carattere torrenziale  provochino alluvioni; occorre investire per limitare l’erosione delle nostre coste, pena la fine delle nostre spiagge. Ma l’ambiente viene anche modificato dall’uomo, la gestione dei rifiuti ha un fortissimo impatto sulla qualità della vita, tutti si stanno muovendo per incrementare la raccolta differenziata, ma non è sufficiente, occorre chiudere il ciclo con impianti di trattamento gestiti dai comuni del comprensorio, che mettano l’impatto ambientale al primo posto con l’obiettivo di riutilizzare al massimo i rifiuti  riducendo l’utilizzo delle discariche, con effetti positivi anche sui costi, a tutto vantaggio dei cittadini.  Sosteniamo la promozione e lo sviluppo di un ATO provinciale per la gestione dei rifiuti.

La Regione Lazio deve approvare il nuovo Piano dei Rifiuti che preveda la totale esclusione delle mappature relative ai nuovi impianti (e ampliamenti dei siti già autorizzati) di tutti quei territori già gravati da impianti esistenti.

Parallelamente, il Consiglio Regionale dovrà approvare una Legge Regionale sulle emissioni odorigene a massima tutela della salute e del benessere della popolazione.

 

Aumentare lo stanziamento della Legge 6/07 per il recupero igienico-sanitario delle borgate e dei nuclei abitativi in attesa di opere di urbanizzazione primaria per la riqualificazione.

 

Valorizzazione delle aree protette e istituzione del Parco Regionale dei Monti Lepini.

  • POLITICA DI INTERVENTI PER IL CONTRASTO ALL’EROSIONE COSTIERA

Dal primo settembre I Comuni di Latina e Sabaudia hanno lavorato per condividere con la Regione Lazio un Protocollo di intesa che vedesse coinvolti anche il Parco Nazionale del Circeo, l’ARPA Lazio, il Corpo dei Carabinieri – Forestale, il Consorzio di Bonifica, Capitaneria di Porto ed i concessionari.

Consapevoli della necessità di provvedere rapidamente all’avvio degli interventi, da realizzare in collaborazione con tutte le parti coinvolte nell’intesa, l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio il 22 dicembre scorso ha confermato di voler formalizzare quanto prima la sottoscrizione del documento.

Gli obiettivi che vorremmo raggiungere nei prossimi anni sono:

  • Aumentare l’apporto di sabbia lungo la costa;
  • Rimuovere costantemente la sabbia che ostruisce le foci armate di collegamento tra laghi costieri e mare aumentandone la qualità complessiva;
  • utilizzare tutta la sabbia rimossa dalle foci per creare una riserva sempre disponibile per mitigare l’erosione e supportare le attività produttive laddove l’ampiezza della spiaggia ed il bene demaniale rischiano di compromettere le strutture balneari;
  • mitigare l’impatto antropico sugli habitat costieri migliorando l’accessibilità ed il sistema di camminamenti, passerelle ed altre opere di protezione della duna.

Si tratta di siglare un accordo di durata pluriennale che consentirà una gestione sostenibile e la valorizzazione del tratto di litorale compreso tra il comune di Latina e il Comune di Sabaudia secondo un modello unico ed innovativo nel suo genere. Cioè di superare la politica dell’emergenza, ma seguire una pianificazione e corretta gestione delle risorse (sia finanziarie che ambientali).

Sempre su questo tema andrebbe pensato un Piano di Costa che coinvolga in maniera congiunta tutti i comuni che insistono sulla costa stessa affinché gli interventi siano effettuati in maniera unitaria.

 

Il miglioramento della qualità della vita dei 100.000 abitanti del Golfo di Gaeta è indissolubilmente legata alla qualità dell’ambiente del Golfo stesso. Si chiede perciò al futuro Presidente del Lazio che la delibera n.116 del 19 febbraio 2010, che istituiva l’Area Sensibile del Golfo di Gaeta, diventi realtà attuando tutte le misure preventive per il territorio da essa previste:

  • – gli impianti esistenti e autorizzati allo svolgimento di attività di mitilicoltura e piscicoltura, siti all’interno dell’area sensibile del Golfo di Gaeta, devono essere ricollocati fuori da quest’area e posizionati in modo tale che le correnti non convoglino gli inquinanti prodotti nella zona marina individuata come area sensibile, in accordo a quanto previsto al comma 3 dell’art. 2 del regolamento regionale n. 13/2009.
  • Di rendere disponibile la cifra già stanziata in delibera 688/07 di € 3.600.000 per l’adeguamento dei depuratori di Itri, Formia e Gaeta, attuando così i punti in delibera con il conseguente trattamento appropriato per l’abbattimento degli inquinanti azoto e fosforo, assicurando il rispetto dei limiti di emissione indicati nella tabella 2 dell’allegato 5 della parte III del D.lgs. 152/2006;

 

  • WELFARE

Si da atto di come nell’ultima legislatura siano stati compiuti importanti passi verso la creazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali su tutto il territorio regionale:

  • Il varo della legge regionale n. 11 del 10 agosto 2016 ha posto fine, dopo ben 16 anni, al mancato recepimento dei principi contenuti nella Legge Nazionale n.328 del 2000 di Riforma del Welfare.
  • L’approvazione, da parte della Giunta Regionale, del Piano Sociale Regionale costituisce il primo atto di programmazione sociale della Regione di questo millennio, peraltro frutto di  un percorso di redazione partecipata durato oltre un anno, finalizzato a rendere visibili, accessibili ed equi i servizi socio-assistenziali in tutta la regione.
  • L’approvazione delle Deliberazioni di Giunta previste dalla Legge Regionale n.11/2016 su temi rilevanti quali: il servizio di assistenza domiciliare, le strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, l’individuazione degli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio in forma associata di funzioni, compiti ed erogazione dei servizi, linee guida su varie tematiche quali l’integrazione socio sanitaria, la co-progettazione, il dopo di noi ecc.

Tutto ciò ha dato vita a un nuovo modello di welfare regionale strutturato su 5 macroaree fondamentali che prevedono:

  • L’adeguamento della Governance
  • La realizzazione dell’integrazione socio sanitaria
  • L’adozione di una metodologia basata sulla partecipazione e sulla co-progettazione
  • Il rinnovamento del sistema informativo
  • La ridefinizione dei livelli essenziali delle prestazioni

Questo importante percorso ha ridisegnato per il territorio regionale un progetto di welfare più aperto alla partecipazione dei soggetti pubblici e privati che operano nel sociale; più efficiente ed efficace sotto il profilo della programmazione, dell’organizzazione e della gestione dei servizi; più attento ai bisogni delle persone più deboli e fragili sia dal punto di vista sociale che sanitario.

A tale percorso è mancato però l’atto finale di approvazione in Consiglio Regionale del nuovo Piano Sociale senza il quale l’attuazione dei nuovi strumenti normativi rischia di essere compromessa. La nuova legislatura dovrà pertanto assicurare continuità a questo percorso riprendendolo e completandolo dando quindi le gambe per una piena attuazione e per la realizzazione della riforma.

Vogliamo per il Lazio un welfare “plurale” che si traduca in un sistema allargato di governo basato su una gestione dei servizi da parte dei comuni in forma associata,  che chiami il Terzo settore, l’associazionismo, la cooperazione e  l’impresa sociale ad una partecipazione sistematica, alla definizione degli interventi per promuovere la progettualità e l’innovazione sociale.

 

  • SVILUPPO&TURISMO&CULTURA

Per incidere sullo sviluppo economico è necessario agire con un orizzonte più ampio, per questo occorre unirsi e proporre investimenti che abbiano ricadute su tutto il nostro territorio. Le nostre aziende hanno necessità di innovazione per competere e vanno sostenute con finanziamenti dedicati, le nostre eccellenze debbono essere sostenute nella crescita per trainare l’intero sistema economico mettendo a fattor comune infrastrutture e servizi sul modello dei distretti industriali. Il turismo deve essere alimentato da una promozione integrata con un marketing territoriale che fornisca al turista una immagine completa di bellezze naturali, storiche e di accoglienza, valorizzando le eccellenze del settore enogastronomico e dell’agricoltura di qualità, con investimenti su trasporti, escursionismo, qualità dell’ambiente. Per questo è necessario portare a compimento i progetti relativi al “Sentiero della Bonifica” ed al sistema integrato delle “Città di fondazione”.

Lo sviluppo da perseguire grazie all’investimento sul sistema – turismo si basa sulla tutela delle nostre risorse paesaggistiche, sull’aumento dei flussi turistici in entrata nei nostri territori. La vera sfida per realizzare un’offerta turistica competitiva sul mercato nazionale ed internazionale è sostenere la costruzione di una rete dei settori che producono cultura ed eventi, prodotti tipici, enogastronomia (Strada del Vino e Strada dell’Olio) e che offrano servizi di ospitalità e di ristorazione di qualità. Anche le nostre eccellenze sportive, se sostenute con la realizzazione di nuovi impianti, possono aumentare il loro grado di competitività e di attrazione verso i nostri territori. In particolare nell’ambito culturale andrebbe promossa ed implementata una rete museale ed una rete di eventi che consentano di creare un sistema integrato che metta in connessione i vari comuni della provincia pontina promuovendo le realtà storiche e le bellezze paesaggistiche del litorale , delle zone collinari e montane.

PICCOLI BORGHI ED ISOLE PONTINE

Vista la nostra situazione provinciale che vede minoritarie in senso numerico, ma di notevole interesse per le dinamiche di sviluppo I piccoli comuni e le isole, si considera importante dare una diretta e stabile attenzione tali realtà per le peculiari necessità che esse manifestano.

Nel merito sarebbe opportuno che la Regione potesse costituire una conferenza dei sindaci di tali realtà con compiti consultivi e di verifica del progresso di politiche e progetti di miglioramento.

TRASPORTI E MOBILITA’

La mobilità sostenibile è ormai diventata un obiettivo a livello europeo, su questo asse occorrono interventi per ridurre il traffico privato ed incentivare modalità di spostamento a basso impatto ambientale.

Il concetto di intermodalità (bus-treno) deve essere affrontato anche nel basso Lazio con studi e provvedimenti che permettano linearità e convenienza nell’offerta.

Riattivazione linea Cotral: Latina – Velletri – Ciampino e Fiumicino Aeroporto – Roma Metro A.

Nello scenario dell’ormai ineluttabile realizzazione dell’autostrada Roma – Latina prevedere collegamenti puntuali ed economicamente vantaggiosi per tutti i pendolari che su quella tratta hanno esigenza di spostarsi per lavoro e studio.

In questo contesto di auspicabile integrazione diviene strategica l’entrata dei gestori del trasporto pubblico locale del basso Lazio nel Consorzio Metrebus così da sviluppare offerte economiche e di spostamento vantaggiose e razionali.

Finanziamenti per il Rinnovo del parco automezzi e incremento dell’offerta di trasporto pubblico si devono affiancare ad interventi sulla mobilità ciclo pedonale i cui progetti specifici di collegamento a livello intercomunale, come il Sentiero della Bonifica, vanno sostenuti per le importanti ricadute sia sulla qualità dell’ambiente che sul turismo.

  • L’organizzazione

È del tutto evidente che i temi strategici sopra indicati, per essere affrontati sia nella fase di condivisione iniziale ad essere trattati come tali e sia nella fase di gestione dei progetti che rendono possibile qualche risultato, richiedano una organizzazione ad hoc. L’organizzazione non può che essere quella che si rifà al modello dell’Organizzazione Territoriale che vede il superamento dell’organizzazione municipale a tutto vantaggio dell’organizzazione a rete e a progetto. Il movimento si farà dunque carico di strutturare questa nuova organizzazione e di dare dimostrazione di come può funzionare sia per innovare che per gestire.

Il concetto di Rete tra i Comuni della Provincia di Latina, che la Regione dovrebbe favorire e supportare, dovrebbe rappresentare la visione politica e la   direzione verso cui andare attraverso la creazione di ambiti territoriali che consentano di avere una gestione integrata dei servizi (rifiuti e servizio idrico in primis) con conseguente ottimizzazione delle risorse ed aumento dell’efficacia e dell’efficienza.

 

al seguente link il video di presentazione del documento, sabato 3 febbraio 2018 presso la sede di LBC    https://youtu.be/MDuxUBcsP0o