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EX AL KARAMA, IL NODO DELLE CASETTE DEL NUOVO CENTRO: SONO INABITABILI

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“Le famiglie ex ospiti di Al Karama continuano ad essere considerate di serie B da questa amministrazione. Ne sono una prova le condizioni inabitabili delle poche casette ultimate e consegnate nel nuovo centro di autonomia abitativa e anche la mala gestione del progetto di scolarizzazione e del servizio dei trasporti che riguarda i bambini ancora ospitati all’ex Rossi Sud”. 

E’ quanto denuncia il movimento di Lbc, con la segreteria e il gruppo consiliare”, che fin da principio aveva denunciato la pessima conduzione del cantiere e del luogo in cui ancora oggi sono ospitate queste famiglie. Ora i nodi stanno venendo al pettine. 

Per quanto riguarda il progetto di scolarizzazione, presentato da un’associazione su un bando del Comune e rivolto ai bambini, è partito solo i primi giorni di dicembre, tre mesi dopo l’inizio delle scuole. Oltre a questo ritardo, vengono segnalati problemi nel trasporto: “Lo scuolabus – spiega il movimento – utilizza chilometri residui del servizio ordinario, poiché non esiste un budget dedicato al trasporto di questi bambini. Gli studenti che vivono all’ex Rossi Sud e all’ex campo Al Karama inoltre vengono presi in un secondo momento rispetto agli altri alunni e riportati prima a casa, con conseguenti disagi per la loro partecipazione scolastica. Il doposcuola poi, pur previsto nel progetto, non è ancora operativo perché mancano le risorse per il trasporto di bambini. Manca qualsiasi coordinamento e pianificazione dunque, sia nel trasporto dei bambini che in quello degli operatori che li accompagnano. Inoltre c’è un altro problema aggiuntivo legato al trasporto dei ragazzi disabili”.

Altro tema è poi quello del nuovo “Villaggio dell’accoglienza” di via Monfalcone. Il progetto prevedeva la realizzazione di 20 casette, ma ad oggi ne risultano consegnate soltanto quattro e in una condizione bel lontana da lavori realizzati a regola d’arte. “I lavori – spiegano ancora da Lbc – sono stati assegnati oltre un anno fa per ‘l’acquisto di moduli abitativi prefabbricati’ per un totale di oltre 1 milione di euro. Proprio perché si trattava in teoria di moduli industriali prefabbricati, il fine lavori doveva avvenire entro poche settimane. In realtà gli interventi sono progrediti molto lentamente, perché non si trattava di prefabbricati ma di strutture costruite pezzo per pezzo sul posto. Le case finora consegnate sono però in condizioni inadeguate: presentano infiltrazioni d’acqua, malfunzionamento degli impianti di condizionamento e fuoriuscite d’acqua dai pavimenti. Solo una famiglia ci vive, le altre sono tornate all’ex Rossi Sud proprio per le condizioni inabitabili. Un milione di euro spesi malissimo. Intanto, il Comune continua a pagare la Provincia per la permanenza nella struttura di via Monti Lepini. A questo, si aggiunge il costo delle casette, su cui nessuno ha vigilato in fase di realizzazione. La situazione sta diventando una farsa ed è necessario che ora l’amministrazione intervenga una volta per tutte e chiarisca cosa sta succedendo e come intende agire”.