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INIZIAMO… DALL’ABC, di Marina Aramini

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Marina Aramini

Una formazione d’eccezione quella che è stata convocata il 27 settembre per la partita dell’azienda speciale ABC.: Coletta, Di Stefano, Faiola, Cupellaro, Brischini, Lucarelli, Cencia.

La prima osservazione è andata giustamente al referendum del 2011 spesso dimenticato anche dai nostri legislatori, “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” (ossia quelli per i quali paghiamo una bolletta o un ticket) che A LATINA ha registrato il 97%  dei consensi a decretare la fine delle ostilità alle gestioni “in House” (presenti decreto Ronchi/2009) esprimendo  una forte spinta alla ripubblicizzazione di quei servizi pubblici locali (come acqua e rifiuti) e chiudendo le porte alla imposizione di obblighi rigorosi di concorrenza. Tema ancora in auge a livello nazionale, visto il dibattito sulla legge Madia.

Siamo arrivati alla presentazione del Cda di questa azienda speciale che di speciale dovrà avere molto,  primo fra tutti l’obiettivo  di essere un grande valore identitario per la nostra comunità e uno strumento di costruzione di un senso di appartenenza senza precedenti.

Abbiamo vissuto per anni situazioni di  inefficienze e di degrado verso le quali il cittadino si sentiva un inerme erogatore di tariffe alle quali non corrispondeva un adeguato servizio; servizio che incontrollato ha inevitabilmente determinato il fallimento della società Latina Ambiente. E dopo i veleni versati persino sulle modalità trasparenti di selezione degli esperti, per la prima volta vissute dalla nostra città, ecco che 3 professionisti molto qualificati inizieranno con noi cittadini questa bellissima occasione perché l’A.S. è un ENTE PUBBLICO e questo è fondamentale  dal momento che:

1)E’ un soggetto imprenditoriale ma vicino (controllato) alla comunità

2)Non è una società orientata ai profitti di qualcuno

3)Tende alla realizzazione di quella che viene chiamata ECONOMIA CIRCOLARE, lo strumento partecipativo che può salvare il territorio dal degrado e il pianeta Terra dall’invasione dei rifiuti che da mero “costo” diventano risorsa producendo economia. Un passaggio davvero epocale.

Il cda (dei cui componenti ha già ampiamente parlato la stampa) è stato scelto in modo tale che la professionalità specifica di  un componente possa essere funzionale all’altro in un’ottica di sistema.

L’Ing. Roberto Cupellaro, la Dott,ssa Linda Faiola, l’arch. Demetrio De Stefano (Presidente), si sono presentati alla città evidenziando un comune denominatore: l’importanza della partecipazione dei cittadini, del loro feedback, della possibile flessibilità, della rimodulazione del servizio che deve essere, come ha detto il Presidente, un abito da calare sulla città.

Ci sono ancora vari passi da fare ma siamo sicuri che attraverso informazione e formazione vivremo tutti una esperienza che spazzerà via  per sempre le cataste di immondizia selvagge, materassi a una o due piazze, ingombranti vari, diventate icona di chi vuole screditare questa amministrazione.

Saremo noi cittadini che invece di specializzarci alla ricerca delle negatività ci modificheremo in attori consapevoli di poter iniziare anche una rivoluzione culturale che faccia di Latina una città educante, attraverso comportamenti rispettosi dell’ambiente e catalizzatori dello sviluppo economico.

 

Un percorso dunque prima di tutto culturale che si pone alla base di un più ampio disegno politico fondato sulla cittadinanza attiva, sulla partecipazione e sulle buone pratiche intese come leve strategiche di cambiamento della città capaci di innalzare il mortificante indice della qualità della vita che da troppi anni ci inchioda  fra gli ultimi in classifica.

Un argomento, questo dell’azienda speciale e della sua peculiarità, che pare non interessare le forze di opposizione visto che nel Consiglio Comunale dell’8 Agosto  (e  per l’ennesima volta), le abbiamo viste uscire dall’aula senza prendersi la responsabilità delle proprie convinzioni verso quei cittadini a cui poi vanno a chiedere voti al momento opportuno, accusandoci di scarso ascolto. Salvo poi ricorrere al Prefetto…

Marina Aramini, consigliere Lbc