Con una delibera del commissario straordinario del Comune di Latina è stato interrotto il Patto di collaborazione complesso “Officine di città- Case di quartiere e di borgo – Casa cantoniera di Borgo Sabotino” che era stato approvato con una deliberazione del Consiglio comunale del 2017. Un patto realizzato dalla precedente amministrazione guidata da Damiano Coletta, che prevedeva la cura e la gestione condivisa della casa cantoniera del borgo. Essendo venuti meno i requisiti alla base del Patto, il Comune procederà ora a riacquisire l’immobile per consentire di nuovo il suo utilizzo secondo un progetto specifico di servizio alla cittadinanza che farà sempre della partecipazione la sua colonna portante.
“Durante i percorsi innovativi possono accadere degli incidenti di percorso che non inficiano la bontà del progetto – dichiara Floriana Coletta, ex consigliera di Lbc e delegata alla Partecipazione, ora candidata alle prossime elezioni comunali – Lo testimoniano il buon lavoro svolto all’interno della Casa di quartiere di Sabotino negli anni passati e i tanti patti di collaborazione, frutto di un intenso lavoro dell’amministrazione Coletta, che stanno producendo per la cittadinanza ottimi risultati. Con i patti di collaborazione abbiamo inaugurato un metodo nuovo per la città, ma dobbiamo ricordare che proprio in questi percorsi la funzione di indirizzo resta fondamentale e prioritaria. La mancanza di una guida politica può arrivare a determinare anche questo: l’interruzione di strumenti partecipativi che hanno costantemente bisogno di riferimenti. Se questo aspetto viene meno è difficile, per una gestione commissariale, e dunque tecnica, superare eventuali criticità. Dobbiamo poi ricordare che, oltre a quella di Sabotino, altre quattro Case di quartiere (Borgo Piave, Ex Cinema Enal a Latina Scalo, ex asilo di via Milazzo ed ex Tipografia) sono state realizzate sul territorio e continuano a funzionare, offrendo attività al servizio dei cittadini e luoghi di aggregazione”.
“Oggi dispiace che non si siano realizzati tutti gli obiettivi fissati, nonostante l’impegno delle associazioni che hanno collaborato a questo patto – continua Floriana Coletta – L’auspicio è che anche la casa cantoniera di Borgo Sabotino torni ad essere spazio di incontro e punto di riferimento per i cittadini. Continuiamo a credere in questi percorsi di partecipazione e di collaborazione nella gestione dei beni comuni, che potranno in futuro essere sempre meglio ottimizzati. Nel nostro programma puntiamo anzi a valorizzare sempre di più il metodo partecipativo nella gestione della cosa pubblica”.