La destra che trova il coraggio di parlare di diritti, in questa fase, è qualcosa che non ci saremmo aspettati. La Lega che solidarizza con Tiziano Ferro, chiamato in causa per una vecchia ruggine con Fedez e strumentalizza questo per usarlo come arma contro il sindaco Damiano Coletta, ha trovato nel web il giudice impietoso che meritava.
Da Zaccheo e Calandrini arrivano soltanto polemiche sterili e pretestuose, che hanno come unico obiettivo quello di distogliere l’attenzione dal vero messaggio del sindaco: è necessario che il DDL Zan venga approvato quanto prima da una politica che ha a cuore i diritti, civili e sociali, delle fasce più fragili.
Una necessità che si fa sempre più urgente e che va lasciata sotto i riflettori accesi per impedire che il centrodestra, con il proprio ostruzionismo in Parlamento, blocchi il percorso verso l’affermazione della libertà e dei diritti civili anche nel nostro Paese.
Una libertà vera, che dia finalmente il via libera alla legittima espressione del sé senza che questo comporti discriminazioni e atti di bullismo; perché quella da difendere non è la libertà di insulto mascherata da libertà di espressione, così abusata, ma la libertà personale di essere e sentirsi come si vuole, tutelati dalla legge.
Dopo il discorso del Primo Maggio da parte di Fedez, per sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica, il sindaco ha invitato il cantante ad organizzare un concerto qui in città ed era scontato che l’invito a far parte di questa iniziativa fosse rivolta anche artisti nati a Latina del calibro di Tiziano Ferro e di Calcutta. Crediamo infatti che, in nome di un tema così importante e di una problematica così sentita, sia possibile superare le divisioni del passato.
Sul tema interviene la capogruppo di Latina Bene Comune, Valeria Campagna: “La legge Zan è contro ogni forma di discriminazione e violenza; mette sullo stesso piano – spiega la consigliera – le discriminazioni verso gli omosessuali e le discriminazioni razziali, etniche e religiose già punite dal nostro codice penale. Approvarla sarebbe un passo importante verso una società più giusta, anche in nome della nostra Costituzione: l’obiettivo è proteggere persone omosessuali, donne e disabili dai cosiddetti reati d’odio, con l’istigazione a commettere atti violenti o discriminatori nei loro confronti. Per comprendere la necessità e l’urgenza di una buona legge su misoginia e omotransfobia è sufficiente aprire le pagine di un giornale o ascoltare le vittime della discriminazione e dell’odio”.