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La morte non si può privatizzare

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Latina Bene Comune ha sempre mantenuto alta l’attenzione sull’annosa questione del cimitero di Latina, sollecitando azioni risolutive per la tutela dei cittadini rispetto a un servizio che riguarda innanzitutto la sfera affettiva di ogni cittadino.
Crediamo che Latina debba configurarsi sempre più come la ‘Città dei Diritti’. Per Latina Bene Comune è impensabile che sui servizi essenziali si attui una politica che non tenga conto della ricaduta che può avere sulla vita dei cittadini. In particolar modo per un servizio irrinunciabile come è questo del cimitero, che coinvolge gli affetti e il dolore delle persone.
Crediamo sia davvero opportuno che il Comune di Latina abbia deciso di mettere un freno al concessionario, intimando di porre fine a ogni azione contro i cittadini finché il rapporto tra interesse pubblico e privato non sarà riequilibrato. Questa azione riteniamo sia importante e perfettamente coerente con il mandato che LBC ha ricevuto dagli elettori. In ragione anche dell’impegno fattivo che molti aderenti al movimento hanno da sempre attuato, militando in altri movimenti, comitati e associazioni, per l’interesse della tutela dei diritti dei cittadini, soprattutto nel merito dei servizi essenziali e dei beni comuni.
Ricordiamo a tale proposito due eventi importanti, nei quali si è parlato del cimitero, tra i tanti temi rilevanti: Le opere Bluff  e Associazione di idee.
Riteniamo sia doveroso ricordare come si sia arrivati a questo punto.
Nel maggio del 2007 l’allora Amministrazione Comunale di Latina aveva approvato il bando di gara e gli elaborati definitivi riguardanti l’ampliamento del cimitero urbano da realizzarsi con lo strumento del “project financing”.  Si affermava addirittura che la gestione del privato «non comportava alcun impegno di spesa per l’Amministrazione Comunale trattandosi appunto di project financing con la totale partecipazione di capitale privato».
Alla fine del 2008 il Consiglio comunale aveva poi approvato l’intero progetto, incluse le tariffe per i servizi e per la vendita dei loculi, adottando al contempo la variante urbanistica per la realizzazione dell’ampliamento stesso. Nel consueto comunicato stampa che accompagnò anche questo passaggio si affermava che il piano delle tariffe «prevede abbattimenti dei costi per l’utenza fino ad oltre il 30%».

Con l’avvio della nuova gestione invece le tariffe aumentarono drasticamente e con esse i numerosi disagi per l’utenza; infatti questo tipo di contratto si è rivelato del tutto sbilanciato a favore del privato.