Perchè voterò il Sindaco Damiano Coletta alla Presidenza della Provincia di Latina.
Per sua natura politica un candidato alla Presidenza alla Provincia, cerca alleanze fra i vari Sindaci del territorio da amministrare. Il Sindaco Damiano Coletta ha promosso condivisioni di punti centrali di programma ma sdoganando l’antica consuetudine, inutile nasconderlo, fatta di scambi, diciamolo, opportunistici.
Del suo programma di diversi punti, mi voglio soffermare su: rifiuti e ripubblicizzazione del servizio idrico.
RIFIUTI
Certo più che le parole, per quanto riguarda la problematica di natura mondiale, dello smaltimento, o meglio della gestione dei rifiuti, parlano i fatti. Fatti che parlano di coraggio e determinazione, istituendo l’Azienda speciale ABC (ancora NON a regime), che si prefigge una raccolta differenziata spinta e una volontà politica di gestione pubblica dei rifiuti. Una volontà che propone di riprogrammare tutta l’organizzazione del servizio a livello comprensoriale. Tali modifiche declinate dal Comune di Latina, sono già state proposte per il Piano Provinciale dei Rifiuti che è stato approvato recentemente dal Consiglio Provinciale ed è stato adottato anche dall’Assemblea dei Sindaci lunedì scorso (23 aprile). Uno stimolo, o meglio un documento politico/amministrativo, per la redazione anche di un nuovo piano Regionale dei Rifiuti in linea con le direttive dell’Unione Europea.
ACQUA
Per quanto riguarda la gestione del servizio idrico, anche qui parlano i fatti:
il 19 giugno 2016 Damiano Coletta viene eletto Sindaco di Latina. Pochi giorni dopo è in prima linea a sostenere la ripubblicizzazione del servizio idrico e diventa subito figura di riferimento “per i “primi cittadini da quelli del PD e FdI passando per il M5S e Civiche” (Latina ed. oggi 26/07/16)
pronti a bocciare il Bilancio 2015 della società che gestisce il servizio idrico e produrre richieste formali di dimissioni del CDA e prendere atto della volontà di ripubblicizzazione del servizio idrico dell’Ato 4. Uno “storico spartiacque in cui per la prima volta un blocco dei Sindaci avrà la forza di rimettere in discussione lo stesso assetto societario” (Messaggero 25/07/16). Contrari i Sindaci delle forze di centro destra.
Questo è solo l’inizio di quella che ormai viene chiamata la “Battaglia dell’Acqua”, che affronta anche Acea che vuole acquistare le quote di Veolia. Su 10 comuni pontini, Sperlonga, Sonnino, Cisterna, Lenola, Minturno, Terracina, Fondi, Santi Cosma e Damiano, Sabaudia e Latina, incombe (dal 2009) il pericoloso tunnel di Depfa Bank la banca irlandese che con il suo mutuo di 114,5 milioni di euro può esercitare il suo diritto di pegno sulle azioni di quei Comuni, sostituendosi ai soci pubblici nelle assemblee della società, per far approvare le proprie volontà.
La battaglia continua, con i Sindaci civici e Pd, Coletta in testa, pronti ad impugnare lo statuto di Acqualatina el il vincolo del mutuo, pronti ad elaborare nuovi atti di indirizzo per la gestione dell’Ato 4. Malgrado tutto ciò la volontà per la ripubblicizzazione è stata poi confermata nell’agosto 2016 con l’approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci di un’apposita deliberazione per la quale si è speso soprattutto il Sindaco di Latina al fine di avere una votazione unanime, come poi è stata.
In tutto questo il Sindaco Giada Gervasi non c’era. Non c’era, non perché non voleva esserci, ma perché ancora non era stata eletta Sindaco Non è certo questo motivo di colpa, ma è un dato di fatto, anche se la ripubblicizzazione dell’acqua non ha sede neanche nel suo programma elettorale del 2017.
C’era invece il Sindaco Carlo Medici che insieme agli altri Sindaci “ribelli” aveva fatto la sua parte, contrapponendosi a quelle forze di centrodestra, che in quei caldi giorni di luglio 2016, aveva votato contro la formale richiesta di dimissioni del Cda di Acqualatina e quella di ripubblicizzazione del servizio idrico, appoggiando di fatto il socio privato di Acqualiatina.
Quelle stesse forze di centrodestra che allora si schierarono contro quei Sindaci “ribelli”, oggi, a quanto pare appoggiano la candidatura di Medici , alla quale sono state apposte “ben 19 firme della maggioranza azzurra di Fondi compreso il Sindaco Di Meo” (Lt quotidiano oggi 10 Aprile) oltre che dei consiglieri di FI, partito che ha espresso nelle ultime elezioni il Senatore Fazzone, ex Presidente del CdA di Acqualatina (2006-7-8-9)
Una scelta politica, quella di Medici, che di fatto ha creato una spaccatura nel PD.
In conclusione, scorrendo le pagine dei giornali locali già da quel 19 giugno 2016, sulla “Battaglia dell’Acqua” e della sua ripubblicizzazione, il Sindaco di Latina, Damiano Coletta, viene sempre individuato fra i protagonisti più attivi e propositori e per questo risulta il candidato più credibile al raggiungimento di questo storico risultato per il nostro territorio, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del 12 e 13 giugno 2011.
I Sindaci e i Consiglieri dei Comuni della Provincia di Latina tutto questo lo sanno, e sono sicura che, nel segreto dell’urna, sapranno esprimere un loro voto di cambiamento politicamente consapevole.
Marina Aramini, consigliere Lbc