“Next – Nuova Economia per tutti”, Latina una città sostenibile con oltre 40 associazioni federate che hanno valutato positivamente il Comune di Latina grazie all’impegno dell’amministrazione per il benessere Equo e Sostenibile (BES) e per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile con particolare riferimento ai sistemi adottati per l’anticorruzione, la corresponsabilità messa in atto con il personale del Comune, l’assenza di indebitamento nella gestione del Bilancio, la robustezza dei capitolati di gara, la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e molte voci ancora.
Il Comune di Latina ha ottenuto la valutazione di 9.2 su 10 per coerenza e applicazione di quanto previsto dal programma politico iniziale sullo Sviluppo Sostenibile e sulla Nuova Economia / Economia Civile.
Il bilancio del Comune di Latina è valutato dalla fondazione Etica con “Good” nel rating nazionale delle città capoluogo ed è la città con punteggio superiore a tutte quelle del centro-sud.
Latina dal 2016 è stata presa in cura e risanata dall’amministrazione di LBC per gli aspetti macroscopici sui quali era possibile mettere mano; riordinare le carte, sistemare i conti, ascoltare le persone, rimboccarsi le maniche per far funzionare ciò che era rimasto impantanato. Adesso si tratta di concentrarsi e intervenire con più forza e risorse ora disponibili per la città, i borghi e la marina che da anni aspettano il proprio turno e che finora hanno visto soltanto parte del lavoro messo in campo dall’amministrazione.
La mole di debiti fuori bilancio cui si è dovuto far fronte – 20 milioni di euro pagati, contratti prima del 2016 – hanno condizionato fortemente l’azione, rappresentando una vera e propria zavorra per la stessa nella misura in cui hanno drenato importanti risorse altrimenti destinabili a interventi di riqualificazione e di miglioramento nonché manutentivi, pensati e previsti perché giustamente e da troppo tempo attesi dalla cittadinanza ma inevitabilmente in alcuni casi posposti. Un lascito avvelenato di chi oggi irride l’amministrazione in carica, accusandola strumentalmente e per mera propaganda, di immobilismo.
Il civismo non ha bisogno di essere guidato da un partito o da una forza politica, come sembra sostenere qualcuno che nulla evidentemente conosce di questo modo di fare politica. Perché? Perché il civismo è esso stesso politica, impegno, quotidiano interesse per il bene comune.
Dopo circa 5 anni di governo, c’è ancora molto da fare e ne siamo consapevoli. Possiamo però affermare di aver curato questa nostra città dai principali mali amministrativi che da troppo troppo tempo l’affliggevano, precondizione questa per poter destinare sempre maggiori energie e soprattutto risorse alla costruzione della città che tutti vogliamo, rispettosa delle sue origini e della sua storia e insieme proiettata senza riserve e lacci verso il futuro.
Alessandro Serafini,
iscritto LBC