“Esclusione dal diritto di accesso agli atti? La consigliera Zuliani, che sul parere dell’avvocatura sulla sentenza del Consiglio di Stato riguardante l’annullamento della gara sui rifiuti solleva una polemica inconsistente ed insensata, dovrebbe comprendere che non tutto ciò che riguarda procedure in essere di Ente pubblico può essere divulgato. E non per problemi di trasparenza, ma di sicurezza e prudenza”.
A fare chiarezza su quanto denunciato sui giornali dalla consigliera del Partito Democratico, è il capogruppo di Latina Bene Comune Dario Bellini, presidente della commissione Ambiente. “Mi spiego meglio: esiste, in alcuni casi, anche per i consiglieri comunali l’esclusione del diritto di accesso. Parliamo degli scritti defensionali e la relativa corrispondenza dell’Avvocatura Comunale. È previsto da un apposito regolamento, in quello attuale, che non differisce in questo da quello del 2011. Si tratta innanzitutto di una forma di tutela dell’Avvocatura stessa che si occupa spesso di problematiche molto delicate che non possono essere messe sullo stesso piano di un lavoro amministrativo ordinario; nel caso specifico, inoltre, siamo davanti ad un procedimento ancora in atto, e non alla sua conclusione, con una strategia difensiva che se svelata potrebbe mettere a repentaglio i legittimi interessi dell’Ente, e quindi della collettività, che dall’Avvocatura vengono invece tutelati. La dimostrazione del fatto che il procedimento su quel ricorso innanzi alla giustizia amministrativa non sia concluso, sta nella richiesta di revocazione operata proprio sulla sentenza del Consiglio di Stato, da parte della De Vizia Srl”.
“Sul piano politico – conclude Bellini – Al di là dei toni esasperati e spesso fuori luogo che a volte prendono polemiche di questo genere e che non voglio commentare, mi sento di poter dire che come amministrazione stiamo operando nella giusta direzione. La trasparenza invocata dalla consigliera è sempre garantita: dovrebbe saper valutare la differenza tra queste delicate questioni. È già successo, nel recente passato, che documenti riservati e personali di un dirigente del Comune, siano finiti su stampa e social network nonostante quegli obblighi alla riservatezza a cui sono tenuti i consiglieri comunali”.
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