È inutile girarci intorno: l’Anac non ha fatto altro che certificare il sistema amministrativo che vigeva prima dell’arrivo di Latina Bene Comune. I rilievi fatti dall’autorità nazionale anticorruzione riguardano il periodo 2013-2016 e sono impietosi nei confronti della gestione degli atti e delle procedure. Non avremo meriti su questo, come dice qualcuno, ma non è un merito essere diversi e cercare di sistemare le cose? Quel che è certo è che la gente se ne è accorta e nel 2016 ha “liberato” Latina da quel genere di politica, che di tanto in tanto cerca di tornare con rinnovate vesti ma restando sempre uguale a se stessa, e noi oggi stiamo lavorando anche per chi verrà dopo: regolamenti e procedure chiari, regole certe e valide per tutti. Questo i cittadini lo apprezzano.
Cosa ha fatto la segretaria generale Rosa Iovinella con l’Anac? Quanto le spettava: raccogliere le relazioni dei vari dirigenti sulle contestazioni rivolte dall’Anac sulla loro attività, i quali si sono espressi per i settori di propria competenza. La segreteria generale non può esprimere pareri su cose per le quali non ricopriva alcun ruolo. Non si doveva né si poteva fare altro perché le attività di indagine riguardavano il periodo precedente a quello del nostro insediamento.
La mia idea, quella di istituire una commissione di vigilanza permanente in collaborazione con l’Oiv nasce dal fatto che Latina per troppo tempo è stata vittima di mala gestione della cosa pubblica o del non fare. Il debito fuori bilancio da 112mila euro che affronteremo nella commissione Bilancio di martedì prossimo ne è l’esempio evidente: un rimpallo continuo tra uffici. Non è possibile che funzioni sempre allo stesso modo, in cui nessuno alla fine è responsabile delle cose che fa o che, peggio, non fa.
Quella commissione di cui parlo può anche non essere composta da consiglieri e restare un gruppo di lavoro interno all’amministrazione comunale, simile a quel gruppo di lavoro istituito per esaminare la situazione debito-creditoria nei confronti di Atral, ma con il compito di riferire al consiglio comunale gli esiti del suo lavoro. Un tavolo tecnico composto da vari soggetti: dirigenti, membri dell’Oiv, revisori contabili, etc, che riesca a mettere nero su bianco i pregi del lavoro amministrativo svolto su singoli procedimenti e atti e che, quando ci sono difetti ed errori, sia in grado di attribuirne la responsabilità. Non vuole essere uno strumento inquisitorio, ma di tutela nei confronti di chi lavora bene ed uno stimolo a darsi da fare per chi oggi fa meno.
Non è una mia invenzione, ma è l’ultimo e più recente indirizzo della Corte dei Conti, che sui debiti fuori bilancio sta chiedendo ai comuni di mettere in mora i dirigenti sui debiti creati dai loro uffici. Un sistema in grado di scoperchiare le imperfezioni che creano danni agli enti. In Italia finora nessuno l’ha forse mai fatto, ma Latina – proprio su disposizione della segreteria generale – ha già un gruppo di lavoro composto da tre dirigenti che sta analizzando i singoli atti degli ultimi cinque anni. In questo senso, stiamo lavorando anche per il futuro.
Lo comunica Ernesto Coletta, consigliere comunale di Latina Bene Comune e presidente della commissione Bilancio del Comune di Latina, in replica alla consigliera del PD Nicoletta Zuliani