In occasione del Consiglio Comunale di mercoledì 12 luglio, sono intervenuto sulla proposta di alcuni consiglieri di minoranza di modificare gli orari della ZTL, chiudere dal venerdì sera per tutto il week end e riaprire la circolazione del centro città nei giorni feriali. La motivazione era il calo di presenze e quindi delle attività commerciali durante la settimana, rispetto agli anni in cui non c’era la ZTL.
In questi giorni ho letto alcuni articoli in cui si cercava di sintetizzare le posizioni dei vari consiglieri, perdendo però alcuni passaggi che io ritengo importanti per comprendere i tanti aspetti legati alla ZTL.
In primo luogo il centro della città ha una forte valenza sociale, per tutte le generazioni è stato un punto di d’incontro, occorre valutare attentamente l’evoluzione rispetto al passato, dal punto di vista di chi lo frequenta, lo abita o vi esercita la propria attività.
Inoltre credo sarebbe sbagliato arrivare a delle conclusioni senza aver ascoltato tutte le parti in causa e aver valutato con dati oggettivi le criticità, ma anche i punti di forza.
E’ proprio questo il compito dell’osservatorio sulla ZTL, discusso e votato nei giorni scorsi in commissione attività produttive. La sua attivazione è questione di qualche settimana. E’ previsto che duri 12 mesi, ma già dopo 6 mesi sarà fornito un primo report e verranno coinvolti i vari assessorati, non solo attività produttive, ma anche cultura, welfare, urbanistica e viabilità.
Rappresentanti dei consumatori, commercianti, terzo settore e tecnici dell’amministrazione, siederanno ad uno stesso tavolo e sulla base di analisi di dati relativi a Latina, ma anche di altre città, potranno fornire suggerimenti all’amministrazione comunale per valorizzare il nostro centro storico come luogo identitario, pieno di vita e di opportunità.
Nel mio intervento in consiglio ho citato alcuni dati sull’andamento della nostra economia che ben rappresentano la situazione di crisi degli ultimi anni, ho preso i dati nazionali, con PIL in picchiata (2009 a -6,9, 2012 a -2,5 e 2013 a -1,9) e aumento della disoccupazione (8,4 nel 2011, 10,7 nel 2012, 12,1 e via crescendo fino al 12,5),che nella nostra provincia è stata addirittura più grave, basti pensare nel 2008 la disoccupazione era al 8,5% e nel 2014 è arrivata al 16%.
Ho anche parlato della trasformazione epocale del commercio, con l’avvento di internet. Si stanno modificando progressivamente le modalità di acquisto, dal 2004 al 2012 l’e-commerce è cresciuto ben del 39% e gli anni seguenti ha aumentato il passo, volumi di acquisto sempre maggiori si spostano dai negozi all’e-commerce, in particolare su alcune categorie, come l’elettronica, il turismo, l’editoria, la moda. Alcune semplificazioni giornalistiche non rendono conto della vastità e complessità del fenomeno.
Oltre al commercio al dettaglio, anche i centri commerciali soffrono e vediamo che molte vetrine sono state chiuse ovunque, l’insieme della crisi economica e di internet ha stretto in una tenaglia la sopravvivenza del commercio così come lo abbiamo conosciuto fino a qualche anno fa.
Davvero si può pensare che poter arrivare in macchina ovunque, possa risolvere una crisi così profonda ?
A problemi così radicati e di lungo periodo occorre trovare risposte articolate, fondendo insieme tradizione e innovazione, comprendendo come è cambiata la società e come sta cambiando.
E’ in gioco il futuro del centro storico, pensiamo a come farlo diventare un luogo dove sia piacevole ritrovarsi, poter passeggiare in tranquillità al riparo dai rumori, dallo smog, sapendo che i nostri figli possono correre senza pericoli, con i nostri edifici storici riqualificati ed utilizzati per dare spazio a varie iniziative.
Sul principio della ZTL c’e’ consenso da molte parti, alcune catene commerciali hanno deciso importanti investimenti, riconoscendo le potenzialità del centro storico pedonalizzato, come punto di aggregazione sociale, ma si pone il tema di come e quando attuare i progetti di pavimentazione ed arredo urbano, di programmare eventi e attivare stabilmente associazioni, artisti, operatori privati e altre forze sociali per farlo diventare il cuore pulsante della città.
Gli interventi di tipo strutturale hanno un tempo medio-lungo di realizzazione, ma sono possibili azioni nel breve, nulla impedisce di utilizzare l’osservatorio come momento propositivo per suggerimentiattuabili nel corso dei prossimi mesi, senza però mai perdere di vista la prospettiva della pedonalizzazione, su cui moltissime città in Italia e in Europa, non solo Latina, hanno puntato per riqualificare i propri centri storici, tornare indietro sarebbe un errore fatale.
Olivier Tassi
Consigliere comunale LBC