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Parere dell’ANAC sul bando di gara per i rifiuti, la nota di Marina Aramini

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BANDO…. AL BANDO

L’ANAC, analizzato l’istanza di parere del Comune di Latina (18/10/16) e l’esposto della Società Del Prete (21/06/16), ha deliberato un UNICO atto di raccomandazione tenuto conto sia del fatto che una importante criticità era stata evidenziata da entrambi, sia per ragioni di connessione sufficienti all’adozione di un provvedimento in forma semplificata. Il punto di intersezione è di estrema rilevanza poiché riconducibile a INADEGUATEZZA ed ILLOGICITA’ dei requisiti di partecipazione previsti dal bando analizzato nella sua forma definitiva (emendata rispetto alla precedente dell’1/06/16) pubblicata il 26 giugno 2016. La Società presenta 3 rilievi, il Comune 4 quesiti.

Prendiamo in esame i quesiti posti dal Comune:

QUESITO N°1 (quello con intersezione con la Del Prete SRL)

  1. A) la Società Del Prete, ravvisava una inammissibile restrizione del numero di potenziali concorrenti, poiché il bando richiedeva una pregressa esperienza negli ultimi 3 anni e per almeno 12 mesi in 1 Comune con più di 125000 abitanti ma anche perché all’interno di questa esperienza non si faceva cenno nè al servizio “porta a porta” né all’aver conseguito risultati nella raccolta differenziata (cosa quest’ultima ritenuta invece infondata).

B )Per quanto riguarda il Comune di LT, il quesito poneva una questione di illegittimità là dove recitava “aver prestato almeno 2 servizi di raccolta e trasporto rifiuti di cui 1 in MODO CONTINUATIVO per una Amministrazione Comunale con più di 125000 abitanti….

Per L’ANAC il quesito pone “EVIDENTI problematiche in ordine alla portata anticoncorrenziale che inducono a considerare fondata l’ipotesi di illegittimità” dei suddetti requisiti del bando poiché “irragionevolmente restrittivi” visto che solo 3 imprese in Italia sarebbero state in grado di soddisfarli. Secondo l’ANAC il servizio avrebbe potuto essere stato effettuato anche in più comuni per una popolazione complessiva di 125.000 distribuendo cioè il dato numerico su più luoghi.

QUESITO N°2

Riguardava la parte finanziaria. Per il Comune emergeva l’assoluta incongruenza fra i fatturati minimi indicati per espletare il servizio, rispetto agli obiettivi del servizio stesso previsti dal bando cioè di raggiungere la raccolta differenziata al 70% entro il biennio.

Saltava infatti all’occhio che 17,7 (circa) milioni di euro per raccolta e trasporto rifiuti sono una esagerazione così come i1milione per il lavaggio contenitori che nel porta a porta che non prevedendo cassonetti richiede un investimento di gran lunga inferiore. L’ANAC rileva che tale fatturato appare dimensionato sulla raccolta su strada tradizionale e non sul diverso modello organizzativo della raccolta domiciliare.

 

QUESITO 3

Riguardava una parte di secondaria importanza: nello schema di contratto, dopo la frase “le obbligazioni contrattuali ricomprendono l’esecuzione delle seguenti attività” seguivano righe in bianco che, secondo il Comune, avrebbero dovuto contenere una precisa elencazione di clausole, obbligazioni e condizioni necessarie per la stipula del contratto stesso.

L’ANAC, pur rilevando CARENZE SIGNIFICATIVE, non le valuta così pesanti da inficiare la gara vista la presenza il capitolato tecnico e la impossibilità di una rinegoziazione.

QUESITO N°4

E’ più un rammarico: il bando non ha accolto le “linee guida per il calcolo della % di raccolta differenziata” emanate il 24 Giugno, 4 giorni prima della ripubblicazione del bando.

Conclusioni

L’In house era stata ipotizzata alla fine anche per ribadire come questo bando, con le evidenti “carenze” descritte nei punti 1 e 2 non avrebbe potuto rappresentare le idee e gli obiettivi della nuova Amministrazione. Oggi sappiamo peraltro che questa ipotesi è impraticabile a causa della legge Madia.

L’ANAC conclude che nel bando si configurano elementi di sicura illegittimità ma che comunque compete (ovviamente) alla discrezionalità della stazione appaltante annullare lo stesso.

Bene abbiamo fatto dunque a sospendere il bando.

Per quanto riguarda un diverso modello di gestione del servizio l’Amministrazione comunale ha dato impulso all’ azienda speciale.

Marina Aramini

Consigliere comunale Lbc