Questa mattina alle ore 9.30, la polizia municipale si è recata presso Ponte Passo Genovese per completare l’operazione di sgombero dell’area comunale adiacente il Ponte, occupata abusivamente da alcune famiglie con roulotte e camper. Lo sgombero era stato comunicato agli occupanti dalle forze di polizia locale lo scorso giovedi e le famiglie in questione hanno liberato l’area prima dell’arrivo della polizia.
Restano ancora alcune recinzioni abusive, mentre non ha abbandonato il sito un clochard stanziale, lì da molti anni, gia noto ai servizi sociali, che piu’ volte hanno tentato di porlo sotto la loro assistenza, per il quale, soprattutto in sua tutela, si è deciso di chiedere l’intervento del PIS poiché vive in gravi condizioni di degrado igienico-sanitario.
Ringrazio gli agenti della polizia municipale, coordinati dal capitano Orlandi ed il comandante Passaretti per l’efficacia dell’operazione svolta e ritengo un grande successo per questa amministrazione aver nuovamente acquisito all’uso del comune e quindi alla pubblica fruizione un sito di grande importanza quale è Ponte Passo Genovese e purtroppo solo da pochi conosciuto anche a causa dello stato di degrado in cui versa da molti anni.
Il ponte, che risale al XVIII secolo, si trova di fronte alla seicentesca torre quadrata sul molo mascarello, torre di difesa dalle incursioni dei genovesi che si addentravano nella Selva di Cisterna ad acquistare il legname per costruire le proprie navi o a trafficare con i commercianti delle Ferriere e della Tenuta di Conca.
Ponte Passo Genovese costituiva un braccio murario di collegamento con il mare fatto erigere dallo Stato Pontificio, governato dal 1775 al 1799 da Pio VI il quale ultimò strutturalmente un molo già costruito decenni prima. Un patrimonio culturale e architettonico di estremo valore che dimostra come Latina, soprattutto la zona del mare, fosse conosciuta, utilizzata e in parte anche abitata ben prima della più nota bonifica dell’epoca fascista.
Purtroppo sono sempre falliti i tentativi delle precedenti amministrazioni di riqualificare il sito.
La Regione lazio aveva messo a disposizione un finanziamento di 191mila euro, salvo la presentazione di un progetto valido da parte dell’amministrazione comunale di Latina. Per una serie di ritardi accumulati tra il 2003 e il 2007 il finanziamento non fu erogato.
Nel 2009 la giunta Zaccheo ci riprova approvando il progetto con una delibera passata all’unanimità, rendendola immediatamente esecutiva. L’area secondo le intenzioni avrebbe dovuto essere poi attrezzata a giardino. Era il 4/3/09 e l’allora consigliere circoscrizionale Gianluca Di Cocco spiegava: «Finalmente sembra arrivata l’ora del recupero di un importante reperto storico e archeologico del nostro territorio. C’è voluta una lunga battaglia, ma ora speriamo di essere al punto di arrivo: perdere di nuovo il finanziamento della Pisana sarebbe gravissimo», e invece il finaziamento e’ stato di di nuovo perso.