“Cambiare non è più un opzione.
Il mondo sta cambiando profondamente, così come il modo di gestire le sempre più scarse risorse pubbliche.
Le sedute del Consiglio Comunale di latina del 29 e 30 marzo 2017 ne sono state un chiaro esempio, nella discussione sul Bilancio di previsione si è visto come sono cambiate le regole del gioco, non più assegnazione di fondi a singole esigenze, ma indirizzi generali per distribuire e raccogliere le risorse finanziarie necessarie.
Ogni cambiamento ha sempre delle resistenze, è difficile abbandonare abitudini consolidate. Gli emendamenti al bilancio presentati dalla minoranza, ne sono stati un esempio lampante. Infatti, per la maggior parte dei casi, si è continuato come in passato, chiedendo risorse per quella scuola o quell’altra, per quel centro anziani o quell’altro, per quella area da video sorvegliare o quell’altra, e così via. Se si vuole porre il problema della necessità di dotare i centri anziani di migliori strutture o di accrescere i fondi per i materiali in uso nelle scuole o la sicurezza investendo in tecnologia, si presenta un singolo emendamento per ogni tema, non decine, uno per ogni singolo sito, magari dimenticandone anche qualcuno. E’ garanzia di non ingerenza con chi dovrà attuare tali indirizzi tenersi a livello generale, sarà poi cura del Consiglio e Consiglieri controllare che gli indirizzi vengano attuati in maniera corretta, seguendo i regolamenti.
Questo rende chiara l’importanza dei regolamenti, che sono la garanzia di corretta gestione della cosa pubblica, regolamenti che per larga parte a Latina sono carenti o obsoleti. Correva l’anno 2000 con il Testo Unico degli Enti locali, quando in Italia si sono poste nuove regole di gestione, ma da noi è come se fosse stato ignorato, siamo rimasti fermi, fuori dal tempo, come in una bolla. Sono stati necessari due commissariamenti per far esplodere questa bolla.
Il mio augurio è che ora cambino anche i comportamenti di alcuni Consiglieri, abbandonando logiche ormai superate per aprire un confronto serio, anche aspro in certe circostanze. Dopo aver speso 2 giornate intere a discutere in Consiglio ben 62 emendamenti, in larga parte già bocciati dai revisori dei conti, nel momento della discussione del Bilancio, i Consiglieri del PD hanno deciso proprio di non discutere il bilancio, scelta non condivisibile, ma comunque da rispettare, altri invece, hanno fatto lunghi interventi, sollecitando risposte da parte della Giunta e della maggioranza, e al momento della replica sono usciti dall’aula. Particolarmente spiacevole il comportamento del Consigliere Calvi, che prima ha chiesto l’intervento del Presidente della Commissione Bilancio e poi è uscito mentre quest’ultimo iniziava a parlare, o il Consigliere Calandrini che è uscito senza aspettare la replica dell’Assessore al Bilancio a cui ha rivolto specifiche richieste di chiarimento.
Se non volevano partecipare al voto, potevano aspettare le repliche e poi uscire al momento delle dichiarazioni di voto, come altri, più correttamente, hanno fatto.
Il percorso è ancora lungo per dare piena risposta alle richieste dei cittadini, ma ci siamo messi in cammino”.
Olivier Tassi