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Tampon Tax, Latina porta il tema in consiglio comunale

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foto: vice.com

Latina discuterà in consiglio comunale una mozione presentata da Latina Bene Comune per eliminare la cosiddetta Tampon Tax. Si tratta al momento di una prima azione concreta, anche se per ora sarà possibile ridurre i prezzi soltanto nella farmacia comunale. Sono previsti in questi giorni, comunque, incontri istituzionali per ampliare tale scelta a tutto il capoluogo, coinvolgendo in parte anche il mondo della scuola: su questo fronte sono particolarmente attivi, da qualche mese, gli assessorati al Bilancio e alle Attività produttive del Comune di Latina, così come lo stesso sindaco Damiano Coletta che si è subito mostrato disponibile su questo tema posto dal movimento ed accolto con favore dal gruppo consiliare.

“Dimostriamo con questa azione un impegno tangibile su un problema che in Italia, a differenza di altri Paesi, riceve ancora scarsa attenzione. La cosiddetta “Tampon Tax” è infatti stata eliminata di recente dalla Scozia, mentre in altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito l’aliquota negli ultimi anni è stata fortemente ridotta. Parliamo di un prodotto indispensabile per tutta la popolazione femminile e di una tassa ingiusta e discriminatoria” – afferma Elettra Ortu La Barbera, segretaria LBC.

“Si tratta di una iniziativa che contribuisce a ridurre le diseguaglianze di genere, perché c’è disuguaglianza nel momento in cui un bene di prima necessità viene tassato con l’aliquota del 22%, cosa non più tollerabile visto che il ciclo mestruale non è un lusso – aggiunge Valeria Campagna, capogruppo LBC, che ha depositato oggi la mozione per conto del movimento – Per questo motivo, in attesa che il governo decida finalmente di ridurre definitivamente l’IVA su questa tipologia di prodotti, abbiamo presentato una mozione in consiglio comunale per chiedere che sia il Comune a pagare questa tassa per le cittadine di Latina”.

La mozione presentata dalla maggioranza prevede un abbassamento del prezzo di circa il 20% per i prodotti sanitari igienici che riguardano il ciclo, come assorbenti esterni ed interni, coppette e spugne mestruali. Si tratta di una riduzione “ideale” dell’Iva, che essendo una tassa nazionale non può subìre interventi da un Comune, il quale però può rinunciare al rincaro sugli assorbenti e venderli al prezzo di costo, con lo stesso risultato del risparmio per la consumatrice finale (a prescindere da condizione sociale e reddito). Ed è quello che farà Latina.

Al tempo stesso la mozione prevede un impegno per chiedere alla Regione Lazio interventi sulla cosiddetta “povertà mestruale”, nonché al Governo e al Parlamento di prevedere un’immediata riduzione dell’aliquota, considerato che in Italia sono in vigore tre scaglioni: 4% aliquota minima, applicata alle vendite di generi di prima necessità; 10% aliquota ridotta, applicata a determinati prodotti alimentari, a particolari operazioni di recupero edilizio ed ai servizi turistici; 22% aliquota ordinaria, per tutto il resto.