La scienza e la salute non dovrebbero avere colori politici, né azioni pro o contro: semplicemente dovrebbero vedere la cittadinanza e la politica e remare insieme nella stessa direzione, per la salute collettiva; in questo momento dovrebbero farlo per uscire da una pandemia mondiale che ha causato milioni di morti e danni incalcolabili all’economia e al vivere quotidiano.
Eppure se un colore dobbiamo darlo, oggi questo non può che essere il verde del Green Pass, che una è una delle ultime armi che abbiamo a disposizione per sconfiggere la piaga del covid. La battaglia contro il virus deve essere combattuta con ogni mezzo a disposizione, non possiamo permetterci altri morti né altre chiusure. L’economia è in ginocchio nonostante gli aiuti, e la salute delle persone – soprattutto di chi non può vaccinarsi – in una società civile deve essere la prima preoccupazione.
Il Green Pass sta ponendo in questi giorni la questione della libertà individuale, che in questo caso, trattandosi di sanità, riguarda la persona ma anche la comunità nazionale come dettato dalla nostra Costituzione. Il diritto alla salute è un bene universale per tutti i cittadini e le cittadine, anche quelli non affetti dal Covid ma che a causa della pressione sugli ospedali e sul sistema sanitario di questi ultimi 18 mesi hanno subito ritardi e inefficienze pur essendo affetti da patologie gravi come neoplasie e malattie cardiovascolari. Il nostro sistema non può permettersi di lasciare nuovamente indietro le altre patologie: avrebbe un costo sociale troppo alto e negherebbe il diritto alla salute di molti. Senza considerare i danni sociali ancora non calcolabili legati alla didattica a distanza e all’isolamento dei ragazzi negli ultimi due anni scolastici e che con il nuovo anno alle porte deve essere a tutti i costi tutelato.
La scienza ci dice che i vaccini sono efficaci e ci porteranno fuori da questa emergenza. Gli sforzi del personale sanitario e la fiducia dei tanti, anzi tantissimi che nella scienza credono e si sono vaccinati, non possono essere immolati a credenze prive di fondamento e piegate all’utilità politica di solleticare le pance di complottisti e ciarlatani che come unico scopo hanno il proprio tornaconto personale.
I dati che la scienza ci indica, e che sono incontrovertibili, ci dicono che i pazienti vaccinati si ammalano di meno di Covid e in maniera meno grave, quindi vengono ospedalizzati di meno e accedono nei reparti di rianimazione in proporzione significativamente minore. Chi fa della propaganda anti Green Pass non ha idea del costo sociale che il Covid ha comportato e comporta sul nostro paese in tutti gli ambiti e in questo caso denota ignoranza o, peggio, utilizza la paura dei cittadini come grimaldello senza considerare la scienza come fonte e come base di partenza.
Siamo orgogliosi di Latina, che tanti sforzi sta facendo e che lo dimostra restando prima tra le province del Lazio dopo Roma, già da settimane, per numero di vaccinazioni e di prenotazioni.
È il segno che i cittadini sono più scrupolosi e attenti di certa politica che invece attira in piazza le persone all’unico scopo di farsi propaganda, con la scusa di una presunta tutela della libertà. Non può esserci libertà dove danneggiamo gli altri con un comportamento irresponsabile e pericoloso.
Ecco perché è necessario prendere le distanze da iniziative come quella di Italexit che arriverà anche a Latina nei prossimi giorni, per venire propagandare sulla salute delle persone.
E invitiamo a fare lo stesso – prendendo apertamente posizione sulla questione Green Pass e vaccini – tutte le altre forze politiche che si propongono alla guida di Latina, nessuno escluso.
In questa emergenza non c’è più spazio per le ambiguità.
Elettra Ortu La Barbera
Rita Di Rosa
Gabriella Monteforte
Floriana Coletta
A nome del Forum Sanità LBC
Anche il sindaco Damiano Coletta era intervenuto sul Green Pass alcuni giorni fa. Leggi il suo post su Facebook