C’è necessità di fare chiarezza sulla commissione trasparenza che si sta occupando della vicenda della variante Q3, sgombrando il campo da tante inesattezze e insinuazioni gratuite avanzate dalle forze politiche di maggioranza. A fare il punto la presidente Floriana Coletta, consigliera di Lbc, che per poter affrontare in maniera completa e puntuale il tema ha rinviato la seduta che era stata inizialmente convocata per questa mattina. “La trattazione dell’argomento – spiega la presiedente – era già iniziata nella precedente commissione di lunedì e, alla luce dei nuovi approfondimenti richiesti, la seduta era stata aggiornata per proseguire il dibattito, nella massima disponibilità di fornire a tutti i commissari ogni chiarimento sui dubbi sollevati. E’ stata dunque chiesta ulteriore documentazione agli uffici, che il settore Urbanistica ha provveduto a inviare. Un ulteriore chiarimento sull’iter seguito dalla giunta e dagli uffici è stato però richiesto alla segreteria generale e ora si resta solo in attesa che questo passaggio sia perfezionato e completato. Non c’è alcun mistero, non ci sono atti introvabili, non ci sono dubbi o sospetti di condizionamento, come insinuato su parte della stampa – chiarisce Coletta – Come ribadito anche nel corso della seduta c’è invece la massima disponibilità a fugare ogni dubbio sulla legittimità e la trasparenza delle procedure adottate. Gli uffici comunali, che ringrazio per il lavoro che stanno svolgendo, lo hanno già dimostrato, rispondendo puntualmente alle domande dei commissari e rendendo disponibile ogni atto richiesto. La nuova seduta della commissione sarà dunque convocata non appena si avrà la disponibilità della documentazione, offrendo completezza di informazioni ai commissari”.
“Legittima la libertà di informazione e di opinione ma non vogliamo – chiarisce ancora la presidente Floriana Coletta – che su questa commissione, prontamente convocata dopo la richiesta della maggioranza, e sul lavoro che sta portando avanti anche su questa vicenda aleggi il benché minimo clima di sospetto”.