I trascorsi politici e giudiziari che si sono incrociati negli anni, a Latina, ci hanno abituato a pensare all’Urbanistica come a un settore sporco, corrotto. Invece è motore di un’economia che può essere pulita e rispettosa delle regole, come accaduto per la questione Q3.
È ora di ricominciare con una nuova prospettiva, perché Latina merita fiducia. E no, i politici e gli amministratori non sono tutti uguali.
La giunta ed in particolare l’assessore Castaldo erano bene a conoscenza della norme da applicare quando hanno votato la delibera sul Q3.
Un fatto oggi certificato anche dalla magistratura, nelle motivazioni dell’archiviazione.
Date le accuse – tutte infondate – rivolte all’amministrazione in particolare da parte delle opposizioni, quanti possono affermare di avere la stessa padronanza della normativa?
Nel votare l’atto sul Q3 sindaco e giunta, ma in questo caso parliamo in particolare dell’assessore Castaldo, hanno agito in linea con i principi di trasparenza e di legalità e la conclusione della vicenda dimostra, da un lato, che la attuale amministrazione ha agito correttamente; dall’altro si nota un polverone sollevato ad arte con accuse di mancata trasparenza e di chissà quale sotterfugio o accordo privato.
Latina Bene Comune rigetta con forza questo modo di concepire la politica: il movimento da sempre si è posto come alternativa e continuerà a farlo.
La diversità dei ruoli e il lavoro delle opposizioni vanno rispettati, è indubbio, ma siamo determinati nel pensare che l’aggressività verbale che ha caratterizzato questa vicenda abbia passato il segno.
La buona politica si fa con gli atti che tutelano la città, i diritti, con il confronto ma anche con la giusta sobrietà: i tribunali mediatici servono solo a creare confusione e non sono certo sinonimo di trasparenza, quella che questa amministrazione ha messo a base della crescita di Latina.
Consiglio generale LBC